Orlando incontra gli ambientalisti spezzini: “Palmaria nel Parco delle Cinque Terre, nuovo presidente del porto dovrà chiarire tempi su elettrificazione delle banchine”



Incontro di stampo “ambientalista” nella sede provinciale della Cgil per Andrea Orlando, candidato alla presidenza della Regione Liguria in un mercoledì elettorale globalmente diviso tra Arcola, la Spezia e Genova. Elettrificazione delle banchine, futuro del waterfront, destini dell’area Enel, l’impatto delle navi da crociera, le scelte sull’isola Palmaria passando per il rigassificatore Panigaglia, base blu dentro l’Arsenale militare, campo in ferro di Cadimare. I temi snocciolati dagli attivisti sono quelli storici con una questione di fondo più volte sollevata: al netto delle divisioni politiche, in questi anni il metodo della partecipazione è stato il vero assente. Orlando ascolta i punti cruciali del territorio spezzino prima di prendere la parola con una premessa: “Noi non vogliamo il rigassificatore a Vado e voglio dire a Rixi che, per questo, non mi devo mettere d’accordo con il presidente Giani”. D’accordo sul fatto che “non si può pensare di decidere e scegliere senza una consultazione coi territori”. Poi i vari punti e qualche proposta: “Sulla Palmaria ribadisco qualcosa che già dissi al tempo in cui ero Ministro dell’ambiente: Porto Venere e l’arcipelago devono poter entrare nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Sarebbe anche una garanzia affinché negli anni lo sviluppo possa essere monitorato e controllato”. In generale Orlando si dice “contro qualunque logica di variante urbanistica perché credo nella pianificazione generale che ha comunque la sua flessibilità nell’aggiornamento del piano regolatore, senza bisogno di varianti. Il cambio di passo deve essere questo”. Sul porto e l’impatto ambientale: “Il rinnovo del presidente sarà decisivo. Il nuovo presidente dovrà dire con chiarezza in quale tempo elettrificazione banchine”.

Aree militari e Panigaglia: “Non è difficile esser d’accordo con la bonifica del campo in ferro, oltre alla necessità di ritrovare un atteggiamento proattivo nei confronti della Marina. Con il sindacato abbiamo posto la questione di organizzare un tavolo non più solo per Marola ma perché ci sia un’interlocuzione nel rapporto tra città e base. Peracchini risponde che non è una questione di sua competenza. Col ministro Guerrini affrontammo questa possibilità ma la città di fatto si è sottratta. Se sarò presidente costituirò un tavolo con la Marina e lo stesso vale per Snam. Dobbiamo valutare la loro conformità e i contenuti della valutazione d’impatto ambientale. Innanzitutto per la trasparenza e la necessità di valutare la questione della sicurezza. Non mi sfugge il tema generale sulla permanenza, ma voglio essere chiaro e non so se ci siano le condizioni per porla in questione poiché se si tratta di impianti strategici con procedure straordinarie non sono certo che la Regione possa intervenire. Ma si deve valutare comunque la possibilità di superare l’impianto o almeno la riduzione del rischio. Il tema dei dragaggi combinati tra porto, Snam e base navale è molto sottovalutato anche perché rischia di dare il colpo di grazia alla mitilicoltura”. Orlando si dice certo che “il biodisgestore non si farà perché antieconomico” e giudica necessario aprire una vertenza sia Enel he su Snam. Un’altra proposta: “Vorrei costituire alla Spezia un istituto nazionale sulla transizione tecnologica nell’ambito della nautica con Enel e il distretto della nautica per la sperimentazione di nuova combustibili nella nautica. E’ vero che la normativa è arretrata, i motori sono rimasti più simili al passato rispetto al settore dell’automotive”.


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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-10-09 15:39:05 da


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