simbolo di tutela del patrimonio culturale dai conflitti armati


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24/09/2024
– Dopo palazzo Mosca e piazza del Popolo, da oggi anche il Duomo è “difeso” dallo Scudo Blu, il simbolo internazionale di protezione dei beni culturali dai rischi dei conflitti armati previsto dalla Convenzione dell’Aja del 1954.

«Tre luoghi custodi dell’identità culturale e storica della nostra città – ha commentato il sindaco di Pesaro Andrea Biancani -. Ringrazio i rappresentati e i volontari della Croce Rossa di Pesaro per aver raccolto il testimone e seguito l’iter avviato nel 2023 dalla CRI di Brescia, che ha portato all’apposizione dello Scudo Blu su tre spazi simbolo della Capitale italiana della cultura 2024».

Un’occasione per «per ringraziare Croce Rossa anche per il grande impegno che mette nelle quotidiane attività socio-sanitarie che segue nel nostro territorio. Solitamente, siamo portati a pensare al personale di Croce Rossa intento a salvare le vite e assistere i feriti piuttosto che chiese e monumenti. Oggi invece poniamo insieme questo scudo su un bene culturale, nel tentativo di preservarlo dalle tragedie di un’eventuale guerra, che speriamo non arrivi mai. Le due cose, a mio modo di vedere, non sono poi così distanti tra loro. Chiaramente, in un conflitto, la prima preoccupazione dovrebbe essere quella di salvare le persone. Eppure è innegabile che i luoghi e le tradizioni facciano parte della nostra identità, al punto tale che se andassero perse ci sentiremmo comunque gravemente ferite nell’animo. La perdita del nostro patrimonio storico e culturale mina le nostre radici, indebolisce il racconto delle nostre origini, rende più difficile tramandare tradizioni e identità. Senza i punti di riferimento, che sono i nostri luoghi, i reperti e le opere nei nostri musei, diviene più difficile raccontare alle future generazione cosa accadde in passato, cosa fu la nostra città, cosa produsse il genio di chi prima di noi abitò questi luoghi. Le guerre cancellano anche questo. Non cancellano solo le vite ma anche i luoghi, la storia, l’identità.

Tutti noi abbiamo impresse nella mente le terribili immagini di devastazione che si lascia dietro la guerra. Basta pensare a quanto sta accadendo in Palestina e all’Ucraina. Un ricordo più sbiadito, custodito in tanti racconti dei nostri nonni è invece, ad esempio, la distruzione della fontana di piazza del popolo, ad opera dei tedeschi. Tedeschi che pur di fermare l’avanzata degli alleati e dei partigiani non esitarono, qui e in altre città, a distruggere monumenti e palazzi storici, per creare macerie. Come spesso non esitarono a depredare musei e depositi. La guerra, però, è un evento così terribile che non sempre a fare danni sono solo i nemici. La battaglia di Cassino del 1943, una delle più dure battaglie combattute per la liberazione d’Italia, vide gli Alleati bombardare e distruggere l’antichissima abbazia di Montecassino. Immaginate voi una Pesaro senza piazza del Popolo e i suoi palazzi, senza i Musei Civici, e la storia e tradizione artistica che custodiscono e senza il Duomo con i suoi musei, che non solo testimoniano una storia di fede, ma la storia dell’intera città.

Episodi antichi e purtroppo attuali, che si ripetono ad ogni conflitto.

Io non so se lo scudo che apponiamo oggi su questo edificio servirà davvero a proteggerlo in caso di guerra, ma sono convinto che non solo sia giusto tentare, ma sia doveroso, in tempo di pace, rafforza l’idea che i beni culturali siano importantissimi, in quanto parte integrante della nostra identità, e come tali da proteggere. Questo permetterà di vivere e crescere più consapevoli dell’importanza delle tracce del nostro passato, ma anche di quello altrui. La perdita di un monumento o un’opera d’arte anche se a migliaia di chilometri da qui, frutto di una diversa cultura o di una diversa fede, è comunque una perdita per tutti. Una ferità per l’umanità perché ci priva di un ricordo di ciò che è stato e di qualcosa su cui costruire parte del nostro futuro globale. Vorrei concludere con l’augurio che questo scudo comunque non serva mai e con un pensiero a chi oggi nel mondo soffre a causa delle guerre, che troverà sempre nella nostra città una comunità pronta ad accoglierli e aiutarli a ricostruire il futuro».

La cerimonia è stata organizzata da Croce Rossa Italiana Comitato di Pesaro con la collaborazione del Comune di Pesaro e il sostegno di CNA Pesaro-Urbino e del Centro Servizi per il Volontariato delle Marche.

Lo Scudo Blu del Duomo è stato inserito nel sito www.scudoperlacultura.it, punto di riferimento a livello nazionale dell’iniziativa di Croce Rossa Italiana, che raccoglie tutti i beni “scudati”, con una mappa georeferenziata.


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www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2024-09-24 18:44:28 da

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