Con la questione del movente che, nella sua assurdità, sembrerebbe essere risolta (“volevo provare cosa si prova ad uccidere una persona” avrebbe detto il 17enne viadanese accusato dell’omicidio volontario e premeditato della 42enne rumena Maria Campai), l’attesa è tutta per l’udienza di convalida del fermo fissata per lunedì.
Qui le dichiarazioni del minorenne, rese alla presenza dei suoi avvocati Paolo Antonini e Valeria Bini, saranno utilizzabili anche ai fini processuali, dato che il primo interrogatorio di giovedì, in assenza proprio dei legali, non può essere considerato – a fini giuridici – una vera e propria confessione. Certo però quel giovedì l’incastro giusto sembra essere partito da un casuale e clamoroso harakiri da parte del giovane accusato e del padre.
In buona sostanza, mentre ancora si cercava Maria Campai, sulla cui sorte fino a quel momento e da una settimana, non si…
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www.cremonaoggi.it è stato pubblicato il 2024-09-28 18:21:57 da Laura
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