15enne violentata nella struttura per minori. 4 indagati

GROSSETO. Terzo caso di violenza sessuale in Maremma nel giro di poche settimane. Stavolta la vittima è una ragazzina di 15 anni, ospite di una struttura per minori svantaggiati, vicino a Grosseto. La vicenda risale a qualche settimana fa, quindi prima del caso avvenuto nel bagnetto di Sciangai a Marina, a fine giugno e di quello di giovedì 3 luglio, sul patino in spiaggia libera.

Sulla vicenda si sono già mosse le procure.

Quella dei minori di Firenze che ha indagato un compagno della vittima per violenza sessuale. E quella di Grosseto, con un’inchiesta parallela, che ha indagato tre persone della struttura per minori per omessa denuncia.

Perché per due volte la ragazzina viene colta da crisi di pianto a scuola, frequenta un istituto superiore della città, prima che la notizia della violenza arrivi alla procura, tramite i carabinieri e l’attivazione del codice rosso, che porta all’individuazione del compagno, presunto responsabile degli abusi.

In un primo momento, infatti, la struttura per minori si limita ad aprire un inchiesta interna. Ed è per questo che sono indagati il direttore, l’educatrice e il suo referente, per omessa denuncia.

Per alcuni giorni la 15enne si tiene tutto dentro, ha paura e si vergogna. Ma una mattina, a scuola, un’insegnante la vede piangere, capisce che c’è qualcosa che non va e le parla, con affetto quasi da mamma. Così la ragazzina, fra le lacrime, le racconta la violenza subita dal compagno: «Nella notte è entrato in camera mia e ha abusato di me».

L’insegnante ne parla con il dirigente scolastico che avverte l’educatrice della comunità dove la ragazzina trascorre le sue giornate che sarebbe successa una cosa gravissima. A quel punto scatta “solo” la procedura interna: l’educatrice avverte il referente della struttura che a sua volta fa una relazione al direttore della comunità. Ma nessuno alza il telefono per chiamare i carabinieri o la procura.

La seconda crisi, in classe

Passano i giorni e la ragazzina viene colta da una nuova crisi a scuola, stavolta si sente male e viene chiamata l’ambulanza. Dopo aver rotto il muro della vergogna con l’insegnante stavolta la ragazzina racconta tutto quanto avvenuto nella stanza della comunità per minori al medico soccorritore.

Il dottore chiama i carabinieri che fanno scattare il codice rosso e avvertono la procura dei minori di Firenze.

L’indagine è ancora in corso, il ragazzo è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale.

Di quanto avvenuto viene avvertita anche la procura di Grosseto, che procede con un’inchiesta parallela, per omessa denuncia: sono indagati il direttore della struttura, l’educatrice e il suo referente. Viene contestato loro il fatto di non aver avvertito forze dell’ordine e procura di quanto sarebbe avvenuto, preferendo limitarsi ad un’inchiesta interna.