REGGIO EMILIA – Il provvedimento parte da un’analisi della situazione del mercato creditizio e da un’accusa esplicita alle banche: quella di avere lucrato sul rialzo dei tassi d’interesse deciso dalla Banca Centrale Europea.
Se il costo dei prestiti a imprese e famiglie e dei mutui per la dimora si è rapidamente adeguato all’incremento dei tassi, gli interessi riconosciuti per le somme in giacenza sui conti correnti si sono mossi con grande lentezza. Il Governo vuole imporre una tassazione supplementare e temporanea del 40% su questo gap. Dunque, non su tutti i profitti delle banche, ma solo sul margine d’interesse. Questa voce oggi rappresenta, più delle commissioni, la principale fonte di guadagno degli istituti di credito.
Proprio ieri il…
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