(Adnkronos) – “La questione salariale non può essere ricondotta unicamente ad un dibattito sull’opportunità, o meno, di introdurre un salario minimo legale, ma deve andare a toccare i principali problemi che ostacolano la crescita dei salari dei lavoratori in Italia, dai rinnovi contrattuali alla diffusione del dumping contrattuale, dalla crescita esponenziale del costo della vita all’elevato cuneo fiscale, fino all’impatto della precarietà e del lavoro povero”. E’ questa la posizione del Cnel, targato Renato Brunetta, sulla questione salario minimo come risulta dalla memoria depositata, nel corso di una audizione informale, in Commissione Lavoro della Camera l’11 luglio scorso. Un campo di osservazione ampio, dunque, che deve passare anche dall’analisi dei motivi per i quali “il nostro Paese è soggetto da tempo ad un problema di bassa produttività”, al palo diversamente da quanto accade…
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