TERAMO. Due proposte per rinvigorire il sistema culturale teramano stanno per approdare in consiglio comunale tramite l’ex candidata sindaca Maria Cristina Marroni. L’esponente del gruppo civico “Teramo è meglio” fa un’analisi amara dello stato di salute della cultura cittadina senza risparmiare critiche all’amministrazione. Ma va oltre e mette sul tavolo due proposte, racchiuse in altrettante mozioni che presenterà a breve: l’Affido culturale e il Welfare culturale. Il primo progetto «mobilita nuclei familiari cosiddetti “risorsa”, già abituati a frequentare cinema, teatri, librerie e musei per accompagnare nuclei familiari che non accedono a questi luoghi per differenti cause. Sottoscrivendo un Patto Educativo potranno realizzare una serie di fruizioni culturali condivise» spiega Marroni, «per ciascun patto verrà affidata una dotazione di “educati”, una moneta virtuale solidale con cui sostenere il costo dei biglietti di accesso ai luoghi della cultura convenzionati, i quali così si aggiungono fattivamente alla comunità educante». Quanto al Welfare culturale, si tratta di finanziare azioni per la promozione nei giovani e negli adulti di un ruolo sociale e culturale capace di rinsaldare il rapporto tra generazioni e culture diverse. «In una prospettiva di Welfare community, a sostegno delle fasce più fragili, gli interventi da mettere in campo dovranno incidere su più aree del territorio comunale e sviluppare progettualità di rete e di recupero socio-culturale attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea e le forme delle culture e delle tradizioni delle nuove cittadinanze», prosegue la consigliera sottolineando come entrambe le proposte siano progettualità già operanti in varie realtà italiane, da Napoli a Bologna.
Marroni ritiene urgente intervenire poiché «la desertificazione culturale cittadina è giunta a livelli più che inquietanti, se si considera una scellerata mancanza di programmazione per ovviare alla chiusura per ristrutturazione del Teatro comunale, all’assenza da 8 anni della disponibilità della sala San Carlo, ai musei e siti archeologici quasi tutti chiusi. A ciò si è aggiunto che, trattandosi dell’anno post elettorale, nel 2024 l’amministrazione ha ritenuto di non dover offrire un cartellone di eventi in grado di sopperire alle carenze infrastrutturali». Per la consigliera di opposizione l’ipotesi progettuale di Acs sul secondo teatro di produzione da realizzare dietro alla chiesa della Madonna delle Grazie è condivisibile ma «enormemente tardiva per il breve periodo, perché potrebbe tradursi in realtà fra due o tre anni», mentre il teatro provvisorio al Parco della scienza rappresenta «una soluzione tampone che limita le possibilità di svolgimento della maggior parte delle manifestazioni». Marroni interviene anche sulla possibile apertura al pubblico in autunno del Mosaico del Leone e sui dati soddisfacenti degli accessi allo Iat (l’ufficio di accoglienza e informazione turistica): «L’intesa, promossa dalla sottoscritta nel 2018, fra il Comune e i proprietari della Domus del Leone fu sottoscritta nel 2019 ma mai attuata; l’apertura dello Iat è senz’altro una buona notizia, ma ricordo che è figlio di un’idea e di un finanziamento intercettato dall’ex consigliere Giovanni Luzii con il Cope nel 2018, per cui aver perso sei anni per l’apertura ha rappresentato un fattore di sottosviluppo per la città e una decrescita commerciale della quale oggi raccogliamo i cocci». (v.m.)
L’articolo Cultura, aiuti a famiglie e giovani – Teramo
www.ilcentro.it è stato pubblicato il 2024-08-29 03:19:00 da
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