Pistoia, in piazza del Duomo il processo storico ad una strega


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PISTOIA – Nell’ambito della VII edizione di “Pistoia Medievale”, dalle ore 16 di domenica 22 settembre, in piazza del Duomo, sotto il loggiato del Comune di Pistoia, sarà rievocato il processo storico ad una fattucchiera e strega del secolo XIII, tratto dalle carte giudiziarie  del Podestà di Pistoia custodite presso l’Archivio di Stato della città.

Il processo storico

Il caso attiene all’inquisizione di Meldina (o Imeldina), mulier que fuit del Moscachi districtus Bononie (oggi loc. Mosacchia, Castel di Casio, BO), lavorante come serva (famula) in casa di Lapo Calandetti la quale, forse perché forestiera, forse per invidia, forse perché pratica delle antiche cure di montagna, un bel giorno si era ritrovata pubblicamente additata come fattucchiera  e strega per un fatto piuttosto grave. Era stata infatti inquisita d’ufficio (per inquisitionem) e citata in giudizio dal Podestà,con l’accusa di aver fatto una fattura contro il suo padrone Lapo Calandetti (facturas fecit et maleficiavit), tanto da impedirgli di congiungersi con la moglie Galliana (congiungere non potest cum Domina Galliana, dicta Nuctia, uxores sua).

Probabilmente consigliata di svignarsela, e anche velocemente, la povera Meldina era effettivamente fuggita da Pistoia senza presentarsi al processo, si ritiene per far ritorno al suo paese, nel bolognese, ossia in territorio estero.

Il processo storico

Chi fosse Meldina purtroppo non è dato saperlo perché dopo questa sentenza ogni sua traccia sparisce dai documenti finora a noi pervenuti. Probabilmente, come tante altre ragazze povere che andavano a servizio nelle case di famiglie agiate, spesso per farsi la dote, doveva essere piuttosto giovane, capace e carina e non è escluso che tra lei e messer Lapo (che non presenta querela) fosse nato qualcosa di più che un ordinario rapporto di convivenza lavorativa. Ma questo non lo sappiamo e mai lo sapremo. Diciamo allora che a noi piace pensare che abbia vissuto una vita lunga, dignitosa e felice.   

Nella rievocazione il Podestà di Pistoia sarà interpretato da Antonio Lo Conte, autore delle ricerche archivistiche e del testo del processo, liberamente modificato. A seguire, il notaio d’udienza sarà interpretato da Francesco Tamburini; la fattucchiera e strega da Simona Querci; la parte lesa Lapo da Lorenzo Becciani; le accusatrici e testimoni da Elena Baldi, moglie di Lapo e Chiara Innocenti, immancabile vicina di casa che tutto vede, sente e sa. Non mancherà un ulteriore colpo di scena dato dall’accusaestemporanea di Giacomo Nisoli ad una venditrice/cerusica Sena Magrini titolate di un banco di erbe, intrugli e unguenti poco miracolosi. A tuonare in dibattimento ci sarà il frate francescano Fra’ Fabione da Velletri, utriusque iuris doctor di diritto canonico e civile, al secolo Fabio Schiavetta. Sul piano dell’accusa e della difesa, senza esclusione di articoli, commi e cavilli, si affronteranno due noti avvocati di Pistoia: Frausto Malucchi e Maurizio Stefanizzi.    

Questa curiosa sentenza fu scoperta dal grande storico Lodovico Zdekauer che sui fatti scrisse un bell’articolo rimasto inedito a causa della morte che lo colse nel 1924. Ritrovato tra le sue carte fu infine pubblicato nel 1929 con il titolo “La condanna di una strega”, nel Bullettino della Società Pistoiese di Storia Patria.


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www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2024-09-21 10:00:54 da Redazione

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