Molto contenta del risultato, il governo ha dimostrato di essere affidabile

Molto contenta del risultato, il governo ha dimostrato di essere affidabile


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Da Washington la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice “molto soddisfatta” per il via libera da parte della Commissione europea alla terza rata del Pnrr e per l’approvazione delle modifiche agli obiettivi della quarta rata.

Sono molto contenta del risultato”, ha detto la premier in un’intervista al Tg5, “questi 35 miliardi tra terza e quarta rata entro la fine dell’anno. Sono contenta del fatto che siamo riusciti a modificare alcuni degli obiettivi per rendere le risorse da calare a terra ancora più efficaci nella loro realizzazione”.

Parlando a Skytg24 Meloni ha affermato che “i fatti dicono che il nostro governo è affidabile“. “Io ero anticipata da una propaganda falsa, che aveva raccontato l’ipotesi di un governo come un disastro della tenuta dei rapporti internazionali, della tenuta economica e delle istituzioni. Ma nella realtà quello che è emerso è un governo serio, affidabile, credibile, che pone con determinazione il tema dell’interesse nazionale, senza dimenticare gli interessi nazionali degli altri. Pongo delle questioni di interesse dell’Italia ma cercando anche punti di convergenza con gli interessi degli altri. Quando poniamo il tema del Mediterraneo e dell’Africa questo non riguarda solo l’Italia ma riguarda il ruolo dell’Occidente. E i nostri partner vedono che siamo seri, affidabili e credibili”, ha detto la premier.

Salario minimo

Sul salario minimo Giorgia Meloni si è detta “disponibile e aperta” a un confronto con l’opposizione, anche se non crede che da parte della minoranza ci sia volontà di dialogo. All’intervistatore che le chiedeva se crede nella disponibilità al confronto con l’opposizione, Meloni ha risposto di “no”.

“Sono io – rivendica – che ho aperto al dialogo sul salario minimo. Io ho fatto l’opposizione, non ho mai avuto problemi a dialogare ma buona parte dell’opposizione qualsiasi cosa tu faccia dice che non va bene e io lo considero un approccio sbagliato, che non è stato il mio”. Meloni apprezza invece “quando vedo un approccio non pregiudiziale, ad esempio l’appello di Calenda sul salario minimo”. 

“Io – dice ancora – capisco il tema del salario minimo, è un tema per me sensibile garantire salari adeguati. Il dubbio che ho sul salario minimo è che possa diventare sostitutivo e non aggiuntivo. Se ci sono soluzioni possibili sono disponibile e aperta a parlarne perché quando parte dell’opposizione cerca il dialogo è giusto darlo. Spero sempre di trovare un’opposizione dialogante”.

Da Biden attenzione sul tema Africa e migrazioni

Sull’Africa da parte del presidente Biden “ho notato una consapevolezza di un tema che spiego o cerco di spiegare con dovizia di particolari in ogni contesto multilaterale”, dice la premier durante l’intervista, “ma mi pare di riconoscere anche la consapevolezza che l’Italia può giocare in questo un ruolo, come posso dire, di portavoce, di leadership, di guida spero proprio per la capacità che ha anche di capire, diciamo, il punto di vista dei Paesi africani. Probabilmente senza il ruolo che l’Italia ha avuto sarebbe stato più difficile raggiungere l’accordo che è stato raggiunto tra Tunisia e Unione europea“. 

Anche la conferenza sulle migrazioni è “un’altra iniziativa sulla quale anche gli Stati Uniti sono stati molto interessati, ci hanno fatto i complimenti. Insomma, ritengono che possa essere molto utile mettere insieme tutti i Paesi del Mediterraneo allargato – quindi non solamente Paesi africani, Unione europea ma anche i Paesi arabi – nel ragionare insieme su come si fermano i flussi”. 

“Perché poi, purtroppo – prosegue Meloni – attraverso le reti di trafficanti, chi conosce la materia sa che non corre solamente, diciamo, la mercificazione degli esseri umani, dei migranti. Spesso le stesse organizzazioni organizzano tratte di droga, di organi, di esseri umani. E quel potere che queste organizzazioni criminali stanno assumendo si rivolta anche contro gli Stati, contro la loro stabilità, particolarmente in Africa. Quindi tutto diventa, in una guerra che è sempre più ibrida, un problema che noi dobbiamo focalizzare. Questo, quindi, riguarda l’Alleanza Atlantica per esempio, riguarda i nostri partner, riguarda noi, riguarda i Paesi europei. Ma, ripeto, è un approccio che noi abbiamo posto per primi con questa decisione ma che alla fine mi pare stia passando nelle risposte”.

“Rischi elevati” con l’Intelligenza artificiale

“Con Kissinger ho parlato anche di intelligenza artificiale, una materia su cui sono molto attenta e che porterò anche al G7. Non ci stiamo rendendo conto dei rischi possibili”, e rispetto alle potenziali opportunità “sono più timorosa delle conseguenze”, ha detto la presidente del Consiglio. 

“Mentre noi abbiamo sempre avuto un progresso che aiutava a migliorare le nostre competenze ma senza mai mettere in discussione la centralità dell’uomo“, adesso il rischio è di “sostituirlo con la tecnologia, e questo deve fare paura: l’impatto sul mondo del lavoro può essere devastante“, prosegue Meloni. “C’è da stare preoccupati e non si può perdere tempo”, “anche governando il sistema mettendo delle limitazioni se sono necessarie”. 

Da Kissinger, su questo, “ho avuto molti spunti, ci sta lavorando con degli esperti. Ne ho parlato con Elon Musk, che non ha contribuito a tranquillizzarmi: anche lui è critico e preoccupato, vede anche lui i rischi”, conclude Meloni.

Il mercato libero deve essere equo. “Lavorare con la Cina, non contro”

La premier ha poi sottolineato come “il mercato non può essere libero se non è anche equo altrimenti rischiamo di devastare i nostri sistemi industriali che hanno degli standard elevati che altri non hanno. Dunque non decoupling ma derisking nella definizione delle catene di approvvigionamento. È un dibattito che va fatto insieme alla Cina non contro la Cina“. 

L’alleanza con gli Usa e il dialogo con la Cina, ha aggiunto, “possono stare insieme, è importante riuscire a farle stare insieme. Le semplificazioni in politica estera non sono utili: la base della politica estera è parlare con tutti difendendo i propri interessi e dicendo le cose che non funzionano. Ad esempio in passato qualcosa non ha funzionato sulle catene di approvvigionamento”.

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www.rainews.it è stato pubblicato il 2023-07-29 07:11:00 da


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