“Repressione e rivoluzione culturale”: è la ricetta del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato per contrastare la violenza nei confronti dei sanitari. “Da Foggia è partito il decreto sull’arresto in flagranza differita, proprio all’indomani di una vergognosa aggressione al Policlinico”, ricorda. Il decreto è stato “promulgato forse 15 giorni dopo la l’aggressione di Foggia, sintomatico di un Governo che ha risposto puntualmente a un’esigenza, partendo da un suggerimento che veniva dal territorio e dai professionisti sanitari”, prosegue l’onorevole Gemmato ai microfoni di FoggiaToday, a margine del secondo panel di ‘Confronti’, il format ideato dal collega deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra. Il prossimo 12 marzo, peraltro, parteciperà insieme al ministro della Salute Orazio Schillaci alla ‘Giornata contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari’ al Teatro Umberto Giordano.
“All’indomani di quel decreto – dichiara oggi -, si registra una diminuzione sostanziale delle aggressioni. Se c’è repressione puntuale e, soprattutto, certezza della pena, gli episodi criminosi si riducono. Insieme a questo, c’è bisogno anche di una rivoluzione culturale, perché noi non possiamo pensare che vi sia un carabiniere o un poliziotto per ogni operatore sanitario, ma dobbiamo insegnare ai nostri figli a rispettare le figure di riferimento. È un ossimoro il fatto che si possa aggredire la persona che, invece, ti deve curare. Peraltro, aggiungo che, probabilmente, un modello di società distorta sta portando a contestare le figure di riferimento. Si contesta il maestro, si contestano gli operatori sanitari, si contestano gli uomini in divisa. Evidentemente, culturalmente, c’è in questo momento una disgregazione di valori che porta anche alle aggressioni”. Molto partecipato il convegno dedicato al tema della salute, con particolare attenzione ai pazienti di malattie rare. Naturalmente, i relatori, a cominciare dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giannicola De Leonardis, non hanno perso occasione di evidenziare le criticità del sistema sanitario pugliese.
Sulla sanità “non ci dividiamo, perché non è un tema di sfida”, ha detto al termine dei lavori il sottosegretario Marcello Gemmato. “Lo dico soprattutto all’indomani di una riunione importante a Palazzo Chigi sull’attuazione del Pnrr in tema di sanità. Purtroppo, la Puglia è agli ultimi posti per la realizzazione, per esempio, delle case di comunità. Ad oggi, sono state realizzate zero case di comunità e sono stati realizzati zero ospedali di comunità – prosegue il sottosegretario Gemmato -. Ritengo che anche su questo ci possa e ci debba essere una collaborazione fra i diversi livelli istituzionali. Da parte del Governo centrale, per la mia persona, massima disponibilità all’assessore regionale alla Sanità, massima disponibilità al presidente della Regione, per capire cosa non va e metterci a disposizione per risolvere il problema”. È appena il caso di precisare, però, che in provincia di Foggia, a maggio del 2024, sono partiti i primi cantieri e l’Asl Foggia ha illustrato dettagliatamente tutto il cronoprogramma per la realizzazione di 26 case della comunità e 7 ospedali di comunità, finanziati con fondi Pnrr per un totale di oltre 29 milioni di euro.
Gremita la Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte. Tanti gli amministratori arrivati anche dal resto della provincia e i militanti. Sono passati per un saluto istituzionale anche la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, che ha riconosciuto il valore di un momento di confronto, indipendentemente dai colori politici, e il rettore dell’Università di Foggia Lorenzo Lo Muzio. Soddisfatto l’ideatore del format Confronti, il deputato Giandonato La Salandra: “Sono contento che anche a Foggia la partecipazione sia stata tanta. Ancora una volta, abbiamo dimostrato come la politica debba confrontarsi e lo abbiamo fatto rispetto a quello che abbiamo portato avanti come Governo e nel lavoro d’aula. Abbiamo parlato degli ordini del giorno che io stesso ho presentato, degli emendamenti, delle interrogazioni e lo abbiamo fatto confrontandoci, in questo caso, con l’Ordine dei Medici, con l’Anaao, ma anche con le associazioni legate al mondo delle malattie rare. Facciamo questo appuntamento nell’anno intermedio della legislatura, rispetto a quanto abbiamo fatto negli ultimi due anni. Poi, fisiologicamente, abbiamo parlato di Regione – conclude La Salandra – e lo abbiamo fatto con molta onestà intellettuale rispetto a quelli che sono i numeri che caratterizzano il mondo della salute e non semplicemente il mondo della sanità”.
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