CATANIA – “È complicato fare previsioni”. L’avvocato Carmelo Barreca, legale del Circolo Canottieri Jonica di Catania non si sbilancia: la sospensione da parte del Consiglio di Giustizia Amministrativa dei lavori di demolizione di parte del molo del porticciolo di Ognina, è temporanea. E il futuro dell’affaccio sul mare del borgo marinaro affatto che certo.
“Il 4 giugno si discute la sospensiva – ci dice -. Se il CGA conferma la sospensione rimane tutto fermo. Se non la concede si avrà poi comunque la decisione di merito che potrebbe pur sempre annullare tutto”.
Tutto è la concessione demaniale a La Tortuga Srl. Che estende quella attuale, contro la quale il Circolo e anche Legambiente, hanno presentato, vedendoselo rigettato, ricorso al Tar.
E in seguito al quale la Jonica ha fatto appello ribadendo in parte quanto sostenuto dinanzi al Tar. Ad esempio in relazione al parere della Sovrintendenza ai beni culturali, all’interpretazione della conferenza dei servizi, all’interesse pubblico e all’impossibilità di ripristino. E chiedendo “la sospensione cautelare dell’esecutività della sentenza impugnata. Ed in conseguenza la sospensione degli effetti del provvedimento di estensione della concessione demaniale. Ricorrendo i presupposti del fumus boni iuris, per le ragioni sopra esposte, e del periculum in mora”.
L’esecuzione dell’ampliamento, secondo i ricorrenti, tra le altre cose “comporterebbe la realizzazione di interventi non reversibili. Come il taglio/demolizione di una parte del molo di ponente e l’installazione di strutture fisse”.
Da qui la richiesta di interventi urgente. “La Tortuga, a seguito della sentenza a lei favorevole, sta per avviare i lavori, che comporteranno innanzitutto il taglio demolizione di un pezzo dell’antico molo di ponente, come previsto nel loro progetto, che verrà sostituito da una passerella in acciaio! – si legge nell’appello. È quindi imminente la sussistenza di un danno grave ed irreparabile ad un reperto storico archeologico, la cui imminenza è tale che non si può attendere la trattazione collegiale dell’istanza cautelare, sicché si ritiene che sussistano certamente i presupposti di estrema gravità ed urgenza che consentono l’adozione della chiesta misura”.
Un pericolo riconosciuto anche dal Consiglio di Giustizia Amministrativa che, infatti, inibisce proprio le “attività edilizie di taglio e di demolizione, anche parziali, sugli esistenti moli fissi, fino all’esito della camera di consiglio. Attesa, appunto, per il prossimo 4 giugno”.
Cosa succederà quel giorno, come detto, è difficile a dirsi.
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