La valorizzazione di uno dei luoghi storici di Potenza attraverso la musica, il teatro e altri eventi culturali: è questa la strada tracciata dall’amministrazione comunale per far rivivere la Villa Romana di Malvaccaro (un rione alla periferia del capoluogo lucano), dopo un accordo di valorizzazione siglato con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.
Saranno 26 gli appuntamenti artistici – dal prossimo 3 giugno, fino al 7 settembre – che si terranno all’interno della Villa, dove prima di ogni singolo evento ci sarà una guida che spiegherà ai potentini tutto quello che c’è da sapere sul sito archeologico cittadino, e altri saranno previsti in centro storico, dove si cercherà di dare visibilità alla Villa. “È un punto di riferimento archeologico per la nostra città – ha spiegato l’assessore comunale alla cultura, Roberto Falotico – ma noi dobbiamo pensare di averla anche come valore essenziale della nostra storia. Ripartiamo da una Villa che c’è sempre stata e che ha bisogno di trovare un minimo di comunicabilità attraverso il sistema culturale”.
“Con il patrimonio culturale – ha detto la soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Luigina Tomay – la comunità si riappropria della sua storia. Vogliamo che questo diventi nuovamente un luogo vissuto e un punto di incontro per Potenza”.
Il sito archeologico fu scoperto nel 1973 è stato datato tra il III ed il IV secolo, ma al suo interno sono state trovate anche tracce risalenti ai due secoli precedenti. “È di età imperiale – ha spiegato Tomay – ed ha un patrimonio decorativo di grande interesse con mosaici che si datano tra il IV e V secolo”, la villa è stata ristrutturata dalla scuola del Mosaico di Ravenna e dal 2018 è nel patrimonio del Comune di Potenza.
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