Il calo demografico che va avanti da decenni, le aziende che non trovano manodopera, i lavoratori sottopagati che non riescono a crescere una famiglia. Ma anche le sfide dell’intelligenza artificiale al mondo del lavoro e molto altro. Cento appuntamenti in quattro giorni a Torino, per provare a dare risposte alle nuove generazioni. E’ la quarta edizione del Festival Internazionale dell’Economia. “Molte indagini tra cui una che abbiamo commissionato per il Festival – spiega il direttore scientifico Tito Boeri – ci dicono che il disagio psicologico tra gli adolescenti e i giovani è molto più forte che nelle altre fasce d’età, e questo ha a che vedere con una moltitudine di fattori, tra cui sicuramente non pochi sono legati all’economia”.
Temi che toccano il nostro territorio in particolare. “Torino – sottolinea Giorgio Barba Navaretti, presidente della Fondazione Carlo Alberto – è una città che soffre un inverno demografico e quindi dove c’è bisogno di avere nuovi giovani, di attrarli, di discutere con loro, capire quali sono i temi che possono rendere la vita dei ragazzi migliore”. Perciò l’edizione 2025 del Festival è diversa da quelle precedenti. “Il programma – chiosa l’editore Giuseppe Laterza – è molto, ancor più del passato, interdisciplinare: abbiamo invitato psicologi, sociologi, demografi, storici a raccontare in uno sguardo che discute con l’economia la condizione dei giovani d’oggi”.
Tra gli ospiti i premi Nobel per l’economia Acemoglu, Pissarìdes, Krugman, Spence ed Heckman, ma anche lo psicanalista Massimo Recalcati e tanti altri. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti.
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