«Abbastanza evidente che Edison sia la proposta migliore»



La proposta formulata da Edison è quella di maggiore interesse pubblico per la gestione unificata dell’illuminazione pubblica, del riscaldamento, della rete semaforica e della fibra ottica. Lo ha decretato il Consiglio comunale di Piacenza con 18 voti a favore (tutti della maggioranza). Ora verrà allestita una gara e il colosso controllato da una società francese avrà “diritto di prelazione” rispetto alle altre due proposte ricevute in questi mesi dal Comune (una capeggiata da A2a, l’altra da Iren). Contro la decisione Fratelli d’Italia e i Liberali, mentre Civica Barbieri-Liberi, ApP e Lega non hanno partecipato al voto. Da registrare qualche assenza nel centrosinistra in aula durante la seduta.

Il vicesindaco Matteo Bongiorni ha spiegato le ragioni della scelta. «Avremo un unico interlocutore per illuminazione pubblica e riscaldamento che soddisferà tutti gli aspetti, in una economia di scala, per liberare risorse economiche e garantire più investimenti. Il partenariato pubblico-privato garantisce più investimenti rispetto alla piattaforma Consip. Nel 2025 ad esempio potremmo efficientare l’edificio di via Scalabrini e 800mila euro di investimenti nel 2026 e 2027 da decidere». La Giunta si è data delle priorità nella decisione. «Tre i criteri valutati: l’importo del canone che il Comune deve versare, il livello di manutenzione e la durata dell’appalto. La differenza di valore tra le tre proposte è risultata abbastanza evidente per i tre criteri». Ovvero? «C’è un risparmio evidente nel canone proposto da Edison, a partire già dal 2024. E poi evidenti sono anche gli investimenti e la durata. Per questo abbiamo deliberato un orientamento chiaro, questa è l’offerta più vantaggiosa per l’ente, quella di maggior interesse pubblico», ha precisato l’assessore.

In apertura di seduta Sara Soresi (capogruppo Fdi) ha chiesto una sospensiva per chiedere di valutare meglio la possibilità di una adesione alla piattaforma Consip: «Non abbiamo tutta la documentazione a disposizione». Parere negativo dalla maggioranza: «Richiesta pretestuosa – la replica del capogruppo Pd Andrea Fossati – dopo tre commissioni e dopo aver lasciato più tempo a disposizione per approfondire, Fdi tra l’altro si è assentata volontariamente ad una seduta di commissione».

Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) ha chiesto agli uffici di fornire i dati della spesa del 2023 per tutti i servizi coinvolti. «Si risparmiano 400mila euro tra Edison e la seconda proposta migliore – ha aggiunto – un 5%, un po’ poco per dare tutti questi servizi ad un unico gestore. Ci sono margini per far crescere i risparmi dell’ente. Probabilmente ci sarà un ribasso d’asta all’aggiudicazione: spero che i risparmi vengano utilizzati dal Comune bene, visto che si vanno ad aggiungere ai soldi in più dell’aumento Irpef». Trespidi però ha dubbi sulla presentazione delle proposte: quella di Edison, arrivata per ultima, è stata presentata quando «il Comune aveva già delineato le linee guida dell’appalto, mentre le altre sono pervenute prima di questa azione».

«Giusti i criteri valutati dalla Giunta – ha dichiarato Angela Fugazza (Civica Tarasconi) – e il partenariato permette di costruire un appalto adeguato all’ente locale, rispetto a Consip, con più risparmi e investimenti per il comune. I confronti vedono il partenariato avere la meglio».

Luigi Rabuffi (ApP) ha espresso dubbi sul percorso del partenariato, «per altro scelto anche per il nuovo ospedale. Edison ha stracciato tutti con la sua proposta. È riuscita ad offrire di più, al canone più basso e con più investimenti. Difficile trovare il prodotto di maggiore qualità al prezzo più basso».

«Percorso lineare e trasparente – ha detto Salvatore Scafuto (Pd) – Edison è la più sostenibile e la più breve. Scelta di prudenza, lungimiranza, innovazione tecnologica che renderà Piacenza più moderna».

«Ci si è concentrati troppo – è il pensiero di Luca Zandonella (Lega) – nell’attaccare Soresi sulla Pec della società “Ameresco”, fossi stato nella maggioranza avrei approfondito la comunicazione smontando le sue tesi».

Tiziana Albasi (Pd) ha sottolineato la creazione del gruppo di lavoro tecnico trasversale degli uffici sulla pratica: «Giusto superare i singoli contratti per settore, i dati confermano i risparmi dalla decisione di affidarsi al partenariato per un unico gestore».

«Solo 18 i consiglieri di maggioranza in aula – ha fatto notare Soresi (Fdi) – e manca Sandro Spezia (Pc Oltre), che diceva che lui non era influenzabile sull’argomento. Nella documentazione fornita non ci sono confronti diretti tra Consip e partenariato. Perché non chiedere un preventivo alla piattaforma pubblica prima di esprimere il parere in aula? Bisognerebbe fermare tutto e fare un bando per valutare tutte le proposte».

L’ex sindaco Patrizia Barbieri da settimane sostiene che il percorso scelto sia viziato. «Le valutazioni sulle proposte le ha fatte la Giunta Tarasconi e non il Consiglio comunale, l’organo che era deputato a farlo dal principio. Tanto che ad un certo punto nella documentazione si parla di “manifestazioni d’interesse informali” dei soggetti privati che si sono proposti. Le chiacchierate tra le società e il Comune non significano nulla per una valutazione».

«C’è una responsabilità morale in questa scelta – è intervenuto anche Filiberto Putzu (Liberali) – parliamo di 100 milioni di euro dei piacentini. Le obiezioni del centrodestra sono opportune e mi ha stupito la troppa differenza temporale tra le tre proposte arrivate in Comune».

«Scelta coraggiosa – la dichiarazione di Fossati (Pd) – da parte della Giunta la costruzione di un appalto del genere al posto dello “spezzatino”. Abbiamo fatto di tutto per tendere la mano, concedendo più tempo. Importante ristrutturare più edifici comunali possibili, questi sono vetusti e poco appetibili sul mercato quando li inseriamo nel piano delle alienazioni. Il partenariato dei cimiteri, per fare un esempio, dà i suoi frutti».

Boris Infantino (Pc Coraggiosa), querelato da Soresi nei giorni scorsi, ha comunque ribadito che la consigliera ha cercato di gettare fumo negli occhi sulla pratica, come già avrebbe fatto per quanto riguarda il partenariato per la riqualificazione del Polisportivo. L’assessore Bongiorni, replicando alle minoranze, ha garantito «la massima trasparenza» del percorso: «le linee guida non contenevano i criteri decisivi per la scelta».


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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-11-12 06:00:00 da


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