Abuso ufficio, Finocchiaro: inserire ‘pausa fiducia’ tra pm e funzionario pubblico

Abuso ufficio, Finocchiaro: inserire ‘pausa fiducia’ tra pm e funzionario pubblico




Roma, 28 mag – “La questione è una questione di cui si occupano tutti, tra cui anche l’Anac, perché il 60% dei procedimenti per abuso d’ufficio si conclude con l’archiviazione o con l’assoluzione ma la paura di essere iscritto nel registro degli indagati blocca i pubblici funzionari, per quella che si chiama la paura della firma. Questo non giova né all’efficienza della pubblica amministrazione, né all’efficacia della giurisdizione della punizione di chi davvero fa mercato della cosa pubblica”. Così a 9Colonne l’ex presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato Anna Finocchiaro, illustrando a Montecitorio la propria proposta di riforma dell’abuso d’ufficio. “La prima proposta – spiega Finocchiaro – è di inserire la dicitura ‘il pubblico ufficiale che agisca in violazione delle norme che regolano il procedimento’ e questa può essere la prima spia di un comportamento che può essere finalizzato alla commissione di reati come corruzione e concussione. La seconda è che il pm invece di iscrivere subito il pubblico funzionario nel registro degli indagati ha l’obbligo di convocarlo per un invito a dedurre, per sentire le sue ragioni. Per esempio se ha privilegiato qualche tipo di interesse pubblico non immediatamente deducibile, se si è uniformato a una direttiva dell’Anac o una sentenza del Consiglio di Stato. E’ una fase eventuale, le eventuali dichiarazioni fatte di quella sede non sono utilizzabile ma si introduce una pausa di fiducia: il pm se ritiene che le risposte non siano sufficienti manda avanti il procedimento ma è un modo per scremare degli elementi”.
(PO / Sis)

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