Accreditamenti a rischio, Metropolis si sente “punito” dalla Regione Puglia: “Provvedimento ingiusto”

Accreditamenti a rischio, Metropolis si sente “punito” dalla Regione Puglia: “Provvedimento ingiusto”




Accreditamenti a rischio, Metropolis si sente “punito” dalla Regione Puglia: “Provvedimento ingiusto”

“Nessuna irregolarità al Consorzio Metropolis”. Lo scrive a caratteri cubitali il presidente Luigi Paparella, in riposta all’articolo pubblicato da FoggiaToday in merito all’avvio del procedimento di revoca delle autorizzazioni e degli accreditamenti delle strutture gestite dal consorzio di cooperative sociali di Molfetta.

La Sezione Strategie e Governo dell’Offerta del Dipartimento Promozione della salute della Regione Puglia ha riscontrato presunte “gravissime inadempienze” relative al numero di operatori specializzati addetti ai servizi di assistenza sanitaria, considerato inferiore a quello stabilito.

“Si conta più personale del previsto”, replica Paparella.

Il Consorzio esprime oggi “estrema amarezza nei confronti di un provvedimento regionale assolutamente ingiusto ed avventato, fondato più su ipotesi di violazione che su esigenze di tutela della salute dei cittadini – scrive il presidente -. La Regione avrebbe dovuto mettere alla prova le ipotesi di violazioni, valutando ulteriori ispezioni delle strutture, e così avrebbe evitato di cadere in errore, danneggiando l’immagine di una realtà che da tanti anni offre servizi in favore di soggetti particolarmente fragili”.

Una realtà, aggiunge Paparella, “sana, ispirata ad integrità morale, capace di sottrarsi a condizionamenti, ed è forse per questo che ora viene punita”.

La versione del consorzio è affidata ad una lettera aperta del presidente. “Il Consorzio Metropolis, realtà leader nel territorio regionale nel settore dell’assistenza sanitaria, sociale e socio sanitaria conta oggi quasi 1000 dipendenti, tutti regolarmente assunti nel rispetto delle normative vigenti in materia di Ccnl – riferisce Paparella -. Sebbene si tratti di figure professionali difficilmente reperibili sul mercato del lavoro, mai nessuno ha prestato attività lavorativa su più di una struttura”.

Secondo le risultanze delle verifiche della Regione Puglia, invece, il Consorzio conterebbe appena 77 dipendenti. E dalle autocertificazioni a disposizione avrebbe dedotto che diverse unità erano impiegate anche su più strutture.

“L’iniziativa regionale scaturisce da documenti disomogenei ed incomparabili prodotti nell’arco di circa due anni, relativi a fasi differenti di procedure di verifica e conferma dei requisiti di strutture anche ‘non attive’ e/o di strutture in fase di adeguamento ai nuovi regolamenti. Strutture, dunque, per le quali alcuni dei dipendenti già impegnati nel Consorzio hanno presentato solo disponibilità lavorativa, anche nell’ipotesi futura di eventuali trasferimenti. Elemento che, a nostro avviso, ha falsato la realtà dei dati”, spiega il numero uno di Metropolis.

Specifica, peraltro, che l’area sanitaria e socio sanitaria del consorzio conta circa 500 dipendenti, “tutti incardinati da anni nelle 35 strutture ove sono accolti più di 500 assistiti con disabilità cognitiva, motoria e mentale; risulta, pertanto, inverosimile – afferma Paparella – che pazienti gravi e gravissimi non ricevano la giusta assistenza, o che possano essere assistiti da un numero esiguo di personale. Nel corso degli anni e senza alcun preavviso, anche durante le ore notturne o i giorni festivi, numerosissimi sono stati i sopralluoghi di tutti gli organi ispettivi (Nas, dipartimenti di igiene, etc) e come da verbali rilasciati in ogni struttura afferente alla rete, mai è stato contestato il numero del personale o fisicamente rilevata in turno l’insufficienza di personale. Nonostante l’oggettiva e nota penuria di figure sanitarie nel circuito della sanità privata – prosegue -, possiamo provare con dati evidenti, che forniremo nella sede e al momento opportuno, e possiamo certamente dichiarare, che questa penuria ad oggi non ha influito sul numero e sulla qualifica delle figure professionali previste in ogni singola struttura, poiché si è sopperito anche con la presenza di figure affini, garantendo sempre e comunque l’assistenza e le prestazioni socio sanitarie e riabilitative”.

A proposito del medico che risultava impiegato per un totale di 87 ore settimanali in nove diverse strutture, compresa la Crap dedicata potenziata Zeus di Manfredonia, il presidente precisa che si tratta di una persona dall’indiscussa integrità morale e professionale, “il quale lavora rispettando le ore contrattuali su ciascuna struttura in cui è incardinato nel rispetto dei regolamenti, senza alcuno sforamento. Le ore calcolate in più dalla Regione – spiega Paparella – sono quelle dichiarate nel corso di circa due anni, come impegno ad una disponibilità nel futuro per altre strutture, una delle quali nemmeno mai avviata. Effettivamente il lavoro è svolto dal medico presso una di esse alla volta, realmente avviata in esercizio”.

Assicurano che tutti i pazienti sono stati seguiti dal punto di vista assistenziale, sanitario e riabilitativo “nel rispetto degli obiettivi definiti nei progetti assistenziali e terapeutici, sempre di concerto con i servizi sanitari e socio sanitari di riferimento, con i quali da sempre esiste un rapporto di stima anche alla luce di continue loro verifiche in loco, con esiti positivi, e dei risultati ottenuti per ciascun paziente. Ogni struttura – prosegue Paparella – ha sempre lavorato nella massima trasparenza condividendo con i servizi sanitari invianti e con le famiglie ogni tipo di strategia riabilitativa. In queste condizioni, certamente la mancanza di personale sarebbe emersa immediatamente, specie in considerazione del fatto che nella rete Metropolis ci sono anche alcune strutture sindacalizzate, le quali non avrebbero mancato di segnalare criticità orarie. Difatti, ad oggi non esiste alcuna segnalazione in merito. E del resto un numero insufficiente di personale mai avrebbe potuto garantire trattamenti riabilitativi personalizzati”.

Il Consorzio fa sapere di non aver beneficiato di alcun risparmio sull’applicazione dei contratti, “in quanto il contratto applicato nel comparto della salute mentale, è conforme a quello previsto dai regolamenti, ovvero ‘Aris Aiop case di cure personale non medico sanità privata’”.

Il presidente descrive il Consorzio come una realtà da sempre “stimata, che contempla strutture aperte alle famiglie e al territorio, che non ha mai avuto necessità di celarsi dietro ambigue strategie. Una realtà scelta da utenti privati anche particolarmente grati dei progressi e dell’assistenza erogata in favore dei loro cari”.

Annuncia che Metropolis fornirà agli uffici competenti e alla Regione Puglia le sue controdeduzioni e rimostranze. “Ci riserviamo di attivare ogni strumento di tutela a difesa del buon nome del Consorzio Metropolis, costruito in anni di duro ed onesto lavoro. Ci auguriamo – conclude Luigi Paparella – che i sindacati siano ancora al nostro fianco e confidiamo che i familiari degli assistiti ci sosterranno a preservare la loro serenità e quella dei lavoratori”.


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www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-18 20:58:00 da


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