Addio a Mario Villani, trombettista della mitica Sprugolean Jazz Band


È scomparso Mario Villani, trombettista, importante musicista spezzino componente della Original Sprugolean Jazz Band, gruppo che animò la vita culturale e musicale cittadina, ma che ebbe un notevole rilievo anche in campo nazionale. In particolare contribuì alla diffusione del jazz e a rendere Spezia nel periodo a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta una delle capitali italiane di questo genere musicale.

Villani era a Spezia nato nel 1934. Sin da ragazzo nutriva una forte passione per la musica: iniziò con una vecchia chitarra ma poco dopo si dedicò allo studio della tromba, seguendo le prime lezioni per poi perfezionarsi da autodidatta, dimostrando con ciò tutto il suo talento. È stato uno dei fondatori dell’Original Sprugolean Jazz Band, notissimo gruppo di jazz tradizionale nato quasi per gioco dagli incontri musicali dei primi anni ’50 ai quali partecipavano Dario Bevilacqua, Sergio Canalini, Piero Borrini, Giorgio Mori e altri e che si tenevano nello scantinato della casa di Tiberio Nicola, altro importante componente della band, mitico personaggio che rimase sempre legato a Mario da una profonda amicizia. Tiberio, organizzatore dei Festival Jazz della Spezia, e Villani formarono una sorta di duo profondendo sempre un grande impegno nel dare vita a iniziative dedicate al jazz.

Con la Sprugolean Villani ebbe modo di partecipare a numerose manifestazioni musicali della nostra città e a importanti appuntamenti del jazz come i Festival di Pescara, di Bologna ed altri e in queste occasioni impressionò che Arrigo Polillo, il più grande critico e storico italiano di questa musica, che spese parole di lode nei suoi riguardi. Durante la sua lunga attività si ritrovò a suonare accanto a musicisti come il clarinettista americano Albert Nicholas, “mostro sacro” di New Orleans e il trombonista genovese Lucio Capobianco, stella europea del jazz tradizionale.

Sempre disponibile verso gli altri, socievole e affabile sino a qualche anno fa, prima di essere colpito da un ictus, ha continuato ogni tanto a suonare con il clarinettista Piero Borrini (entrambi amavano definirsi come i due “superstiti” della Sprugolean) e altri amici musicisti della generazione successiva alla sua, malgrado il dolore che lo ha sempre accompagnato dopo la scomparsa della moglie Angela, alla quale era rimasto fortemente legato per tutta la vita.

Al figlio Alberto e alla sua famiglia, che giungano le più sentite condoglianze

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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-11-24 13:18:04 da


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