Addio a Nazareno Rocchetti, “l’artista del fuoco”, tra opere

Addio a Nazareno Rocchetti, “l’artista del fuoco”, tra opere


ANCONA – Il mondo dell’arte e dello sport in lutto per la scomparsa di Nazareno Rocchetti, deceduto questa mattina all’età di 78 anni. Originario di Filottrano, “Rocky” si era poi trasferito a Cingoli per affermarsi come artista poliedrico, tra scultura e pittura, realizzando anche il busto in onore di Carlo Vittori ad Ascoli Piceno. Era stato ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Torrette, lascia la moglie Sandra e due figli.

Il suo nome in ambito sportivo è indissolubilmente legato al suo lavoro di massaggiatore, che lo porta a far parte della spedizione degli azzurri di Atletica Leggera nel 1966. È con Pietro Mennea nel 1979 a Città del Messico quando il velocista pugliese batte il record dei 200 metri piani, accompagna Sara Simeoni alle Olimpiadi di Montreal del ’76 e a quelle di Mosca del 1980 in cui salì sul gradino più alto del podio, esattamente come Gabriella Dorio nei 1500 metri a Los Angeles e Gelindo Bordin nella maratona di Seul ‘88. Tanti altri atleti sono passati per le sue mani, come il campione di sci Alberto Tomba e le pluridecorate fiorettiste jesine Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, ma la sua fama aveva anche varcato i confini italiani, essendosi occupato anche del mezzofondista britannico Sebastian Coe, il quale tra gli anni ‘70 e ‘80 ha conquistato due ori olimpici e stabilito 12 primati mondiali nel mezzofondo.

Addio a Nazareno Rocchetti, “l’artista del fuoco”, tra opere

Ha quindi messo le sue qualità al servizio dell’arte, modellando vari materiali e plasmandoli fino a farli diventare opere ammirabili in diverse piazze della nostra regione ma anche esposte in musei ed eventi culturali tanto da renderlo illustre come il nome di “artista del fuoco”, con il quale scolpiva. E con cui plasmava le sue creazioni tra cui il “Cristo delle Marche”, collocato su una vetta di quella Cingoli dove si era ritirata ed aveva il suo laboratorio, denominato il “Giardino dei sogni”, e la “Mano dell’amore”, scultura che Rocchetti aveva donato alla Lega del Filo d’Oro di Osimo. Poliedricità e talento, competenza e sensibilità sapevano fondersi in “Rocky” Rocchetti, come emerge dalla sua autobiografia “Babbo, cosa c’è al di là del mare?” uscita nel 2022. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati sui social per la scomparsa di un personaggio iconico, patrimonio di una regione che non potrà dimenticarlo.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-05-25 19:22:37 da


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