Addio al medico dell’emergenza | MaremmaOggi

GROSSETO. Era il suo sorriso, la sua affabilità, il suo modo di parlare, di rincuorare, di prendersi cura dei suoi pazienti il suo primo biglietto da visita. Poi subentrava l’esperienza, la capacità, lo studio, l’attenzione. Ma le sue doti, umane e professionali, facevano di lui il medico che chiunque avesse bisogno di una visita in emergenza, avrebbe voluto incontrare al pronto soccorso.

Marco Pasqualitti, in tutta la sua carriera di medico dell’emergenza e urgenza, ha lavorato in tutti i pronto soccorso della provincia.

Se n’è andato lunedì 23 ottobre, a soli 59 anni, ucciso da una terribile malattia che gli era stata diagnosticata un anno fa. 

Figlio d’arte (il padre Primo è stato a lungo primario dell’ospedale di Castel del Piano), Marco Pasqualitti dopo la laurea aveva scelto di occuparsi dell’emergenza – urgenza. Era un medico in prima linea e nel corso della sua carriera ha lavorato in tutti i pronto soccorso della provincia. 

Era stato a Follonica, a Grosseto, a Massa Marittima e a Orbetello dove aveva prestato servizio sia al pronto soccorso che al 118. Negli ultimi anni aveva scelto Pitigliano, borgo che amava moltissimo e dove aveva deciso di trasferirsi.

Medico dell’emergenza, qualche anno fa si era rimesso anche a studiare e si era specializzato in Omeopatia. 

Un anno fa Pasqualitti si era sottoposto ad alcuni accertamenti e gli era stata diagnosticata una brutta malattia. Da qualche giorno era ricoverato nel reparto di Pneumologia, seguito dall’equipe della Leniterapia. Se n’è andato lunedì 23 ottobre. 

Il cordoglio dei colleghi

I colleghi che hanno lavorato con lui, che con lui hanno condiviso turni di giorno e di notte sulle ambulanze e al pronto soccorso, sono sotto choc. «Era un professionista serio ma soprattutto era un medico appassionato del suo lavoro – lo ricordano – Un uomo che era riuscito a trovare un equilibrio tra la sua vita professionale e quella personale, fatta di tantissimi amici che gli volevano bene». 

Così come gliene volevano i colleghi, il personale degli ospedali e dei distretti nei quali aveva lavorato che lo ricordano con tantissima stima e con grandissimo amore. 

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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