GROSSETO. Aveva lo sguardo vispo di chi, anche solo con un’occhiata, riusciva a vedere al di là dell’aspetto. La stessa capacità che riusciva a trasferire nelle sue fotografie, attraverso l’obbiettivo della sua macchina.
Riusciva a guardare attraverso le persone, attraverso gli oggetti, anche attraverso i panorami. Ed era capace di far innamorare, al primo sguardo del suo sorriso. Un elemento che sul suo volto non mancava mai.
Manfredo Pinzauti era così. Un male terribile lo ha portato via ai suoi affetti più cari, al figlio, alla madre e alla sorella, alla compagna Lina Senserini, giornalista ed ex collaboratrice di MaremmaOggi.
Proprio grazie all’amore per la sua compagna, Pinzauti aveva riscoperto l’amore per la Maremma, la terra dov’era cresciuto.
Fiorentino d’origine, 60 anni, Manfredo Pinzauti aveva trascorso tutta la sua gioventù nel borgo di Prata, dove la mamma era la maestra delle elementari e il babbo, il medico condotto. Cresciuto tra la città del Balestro dove aveva frequentato il liceo classico e Follonica, dove trascorreva le vacanze estive, Pinzauti aveva deciso di seguire la sua grande passione, quella per la fotografia. E aveva scelto di farlo partendo dallo Ied, l’istituto europeo di design di Milano dove si era diplomato nel 1989.
La sua carriera era cominciata presto e, dopo un breve periodo come assistente di molti fotografi di moda, Pinzauti aveva cominciato a scattare foto come free lance. Si era specializzato in Daily-life, Life-style Portrait e Corporate e la sua passione, diventata ben presto arte, lo aveva portato a lavorare per i grandi gruppi editoriali come Rcs-Rizzoli periodici, Mondadori Periodici, Editoriale Domus, Quadratum Editore, Class, Condé Nast.
Tanti i suoi scatti pubblicati sulle maggiori riviste italiane: Pinzauti firmava le foto su “A”, su Oggi, su Novella 2000 e su Panorama, oltre che su Vogue, Tv Sorrisi e Canzoni e su Vanity Fair, solo per citarne alcune.
I confini della penisola, però, gli rimanevano stretti. E con quel suo modo di fare che dimostrava carattere, fermezza e dolcezza a un tempo solo, aveva scelto di buttarsi. Le maggiori riviste straniere non si erano lasciate sfuggire questa occasione e le sue foto, i suoi reportage, erano stati pubblicati tanto su Der Spiegel che sul New York Times, così come su El Mundo.
Per più di 10 anni, Manfredo Pinzauti è stato fotografo dello staff Grazia Neri a Milano, la prima agenzia fotografica italiana, fondata nel 1966. L’arte, la bellezza, i viaggi. Ma anche l’impegno. Pinzauti aveva infatti realizzato, con il contributo di Avis Milano, il libro “La Città Della Salute” sulla vita all’interno dell’Ospedale Niguarda di Milano. E aveva lavorato per grandi committenti come Ferrovie Fs, Azimut Yachts, Illy caffè e Virgin Fitness Village.
Nella città del golfo, nel 2010, aveva sviluppato e curato un nuovo libro “I colori del Jazz” /Grey Cat 30°” sui quattro ultimi Grey Cat Jazz Festival per il Comune di Follonica Città.
Tra ritratti e paesaggi d’arte
C’era anche tanta Maremma nella produzione artistica e fotografica di Manfredo Pinzauti. Proprio nella redazione di MaremmaOggi, a metà settembre del 2022 era stata inaugurata una sua mostra di paesaggi della Maremma.
L’attenzione per l’ambiente, il particolare che sfumava nel totale. Attraverso l’obbiettivo di Pinzauti, la Maremma aveva svelato tutta la sua bellezza e il suo incanto.
QUI – Il video della mostra a MaremmaOggi nel settembre del 2022
A Follonica, la notizia della morte di Manfredo Pinazuti è arrivata come un pugno nello stomaco ai tanti amici che aveva nella città del golfo. La famiglia del sessantenne, aveva infatti una casa per le vacanze proprio ai Palazzi rossi, dove Manfredo trascorreva le sue estati. Con la sorella, frequentava il Circolo nautico della vela e si era creato il suo gruppo di amici con i quali era rimasto in contatto. E con i quali ha continuato a sentirsi fino a poche settimane fa.
Manfredo se n’è andato giovedì 21 novembre, a Firenze, sua città natale. La camera ardente sarà allestita, dal tardo pomeriggio di giovedì 21 novembre, nella chiesa della Beata Vergine madre della divina Provvidenza, in via Dino Compagni 6 a Firenze. Tutta la redazione di MaremmaOggi e la società Parmedia si stringono alla collega Lina Senserini, mandandole un abbraccio fortissimo.
www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-11-21 11:17:16 da Francesca Gori
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