Adsp, una ‘casa’ della formazione e il sì a nuovi corsi universitari: “Pensare a qualcosa che Genova non fa”


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Dopo aver audito Confindustria e studenti e prima di ascoltare il parere del presidente di Promostudi, Ugo Salerno, tocca a Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Orientale, esprimere il proprio punto di vista a proposito della proposta, avanzata dal Partito Democratico e recepita dal Consiglio comunale nella sua interezza, di avviare nuovi corsi di laurea strettamente inerenti la dimensione della logistica e della portualità, elementi precipui dell’economia spezzina. Il numero uno di Via del Molo conferma durante la commissione consiliare “Sviluppo degli indirizzi di studio del Campus Universitario delle Spezia”, presieduta da Oscar Teja, l’interesse per un approdo possibile ma certamente ancora tutto da conquistare: “Il lavoro portuale propriamente detto, ma questo vale per tanti versi anche nella cantieristica, è fatto di attività centrate sulla manodopera. Al momento il fenomeno del missmatching non riguarda il settore portuale-logistico perché è un settore dove i salari sono mediamente più alti, dove non c’è precarietà e dove sono forti le politiche pubbliche delle Autorità portuali, introducendo queste un vero e proprio strumento di pianificazione delle attività portuali con lo strumento del piano organico del porto”. Ha proseguito Sommariva: “Le politiche di riqualificazione del lavoro sono importantissime nell’ambito dell’aggiornamento continuo che oggi viene richiesto. Per questo l’Adsp c’è, nella collaborazione con la Scuola nazionale dei trasporti, per quel che riguarda le fasce di lavoro specializzate e manuale; c’è, partecipando a Promostudi. Per questo quando si è posto il tema, a me è sembrato decisamente interessante: non a caso abbiamo comprato per circa 2 milioni di euro la palazzina di 1000 metri quadrati antistante la sede dell’Adsp, che diventerà la casa della formazione. Ci è sembrata un’occasione irripetibile: in tal caso gli utenti designati non sono tanto quelli dell’Università, ma quelli che interagiscono con gli enti con cui già dialoghiamo, come ad esempio il Cisita e realtà analoghe dedite alla formazione. L’ottica è diversa dalle academy aziendali, la gestione sarà di Adsp. E’ una scuola portuale come ne esistono ad Amburgo e Rotterdam e un tempo a Genova, dopo di che massima apertura e nessuna preclusione per eventuali altri usi futuri”.

L’immobile acquisito dall’Adsp per la formazione

Sommariva sottolinea le tante partite aperte, frutto di un investimento da circa 600 milioni fra pubblico e privato, senza dimenticare i 100 futuribili relativi al Terminal del Golfo: “Questa rivoluzione infrastrutturale è in atto. Dentro a quell’investimento globale, in parte relativo al fondo complementare, in altra parte derivante dal Pnrr, ci sono innanzitutto il molo passeggeri e l’elettrificazione delle banchine che valgono entrambe 60 milioni. La nuova rete portuale, che da sola vale circa 25 milioni, senza dimenticare fotovoltaico ed efficientamento energetico. Il dragaggio da 800mila metri cubi e che prevede lo spostamento temporaneo fuori diga degli impianti di mitilicoltura, per circa 70 milioni. Poi ci sono le opere private, come i 300 milioni che investirà Lsct al terminal Ravano”. Da qui una riflessione più generale: “Il porto è di tutti, non è solo un problema ambientale ma un volano pazzesco dell’economia: è un’infrastruttura determinante per il lavoro delle persone, per l’innovazione, ma lo è anche dal punto di vista urbanistico”. Sotto il profilo della formazione, in questo periodo storico, “Spezia è più avanti di Genova, anche se là esiste una scuola ultracentenaria” – aggiunge Sommariva. Che chiarisce a proposito della nascita di nuovi indirizzi: “E’ un’opzione che sposo ma che va confezionata bene perché se è vero che siamo più avanti dovremo pensare a qualcosa che Genova non fa o che non fa in quel modo. E’ un’idea da perseguire, sarebbe stato sciagurato lasciarla cadere”. Poi, ovviamente, c’è il tema risorse, anche perché, come ricorda lo stesso Sommariva, Promostudi è una creatura un po’ particolare: “Un nuovo corso di studi dovrebbe essere accompagnato da un piano economico finanziario che impegna i soci. Noi ci saremo e non faremo mancare il nostro sostegno perché è chiaro che un avviamento dei corsi e il relativo ampliamento della capacità di ospitare i ragazzi nelle strutture di accoglienza e ricettività ha bisogno di un intervento. Dal momento che non si fanno le nozze coi fichi secchi, c’è bisogno di mettere soldi in un progetto che deve essere convincente, studiato da chi di dovere e cioè dai membri del Consiglio di indirizzo”.

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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-09-10 00:24:15 da


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