GROSSETO. Dal primo gennaio 2025 tutte le 63mila strutture registrate in Toscana dovranno obbligatoriamente adeguarsi al nuovo sistema degli affitti brevi. Qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione dovrà essere registrata con il cin, il codice identificativo nazionale, e avere la dotazione minima dei dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della segnalazione del certificato d’inizio attività (scia).
Secondo i dati del Ministero del Turismo solo il 36% degli affitti (oltre 23 mila) non hanno ancora richiesto il codice identificativo (cin).
Ma in tutta Italia la situazione è simile, e ci sono regioni che fanno ancora peggio. Il Friuli Venezia Giulia con addirittura il 60%, le Marche con il 45%, la Liguria (44%), Abruzzo (42%), poi la Puglia (41%), Umbria e Veneto (38%), Sicilia e Calabria (37%).
Il Piemonte (36%) pareggia la Toscana, mentre fanno meglio Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna (32%), Sardegna (31%) e Molise (29%). Tra le regioni più virtuose spicca la Basilicata dove più dell’84% dei titolari ha già provveduto alla richiesta del cin, così come sono in ottima posizione Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (74%) e Campania (72%), a completare il podio.
Guardando, invece, in particolare alle città toscane, al primo posto si piazza Grosseto con il 45% delle strutture senza ancora il cin, seguita da Firenze con il 43%, poi Livorno (39%), Massa-Carrara (33%), Pistoia (31%), Prato (30%), Lucca (29%), Arezzo (25%) e Pisa (24%).
Siena invece con il 20% di strutture ancora senza cin, è la più “virtuosa”.
Come funziona il cin
Il cin una volta ottenuto, dovrà essere esposto all’esterno dello stabile in cui è collocato l’appartamento concesso in locazione, oltre che essere indicato in ogni annuncio dell’immobile, sia su carta stampata che online, in particolare per gli annunci pubblicati sulle online travel agencies (Airbnb, Booking).
Previste pesanti sanzioni in caso di irregolarità
Un immobile privo del cin avrà una sanzione che partirà da 800 e fino a 8000 euro. La mancata esposizione invece andrà da 500 a 5000 euro, in relazione alla dimensione dell’immobile nonché con la immediata rimozione dell’annuncio irregolare pubblicato.
Per chi non si adeguerà dei requisiti di sicurezza degli impianti secondo le relative sanzioni regionali o statali, in caso di assenza dei rilevatori e degli estintori, è la sanzione pecuniaria va da 600 a 6000 euro per violazione accertata.
Ma non è tutto perché tra le nuove prescrizioni introdotte dal decreto legge è necessario, in caso di svolgimento dell’attività di locazione turistica o breve in forma imprenditoriale, che il titolare dell’attività presenti presso lo sportello unico per le attività produttive del proprio Comune, la segnalazione del certificato d’inizio attività, la scia.
In caso di non osservanza dell’applicazione, la sanzione va da 2000 a 10000 euro, sempre in relazione alle dimensioni dell’immobile.
www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-12-01 08:30:05 da Enrico Giovannelli
0 Comments