Agrigento, lo stupro e il suicidio a 17 anni: minorenni prosciolti

Agrigento, lo stupro e il suicidio a 17 anni: minorenni prosciolti


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PALERMO – Si chiude con “l’estinzione del reato in seguito alla messa alla prova” il processo nei confronti di due minorenni coinvolti nell’inchiesta sul suicidio di una ragazza di 17 anni avvenuto nel 2017. Era stata costretta a fare sesso di gruppo. Gli altri due imputati, maggiorenni al momento delle violenze, sono ancora sotto processo ad Agrigento.

La messa alla prova

ll giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Palermo, Antonina Pardo, ha emesso la sentenza in cui si dà atto che i due imputati hanno svolto lavori di pubblica utilità in associazioni impegnate nel sociale, superando il periodo di messa alla prova.

Lo stupro e il video

Quando la ragazzina aveva appena 15 anni fu stuprata e la scena filmata. Due anni dopo Alice Schembri si tolse la vita. Il suo corpo fu trovato nella zona della Rupe Atenea di Agrigento, da dove si era lanciata nel vuoto.

Inizialmente era stata la Procura di Agrigento ad aprire un’inchiesta, poi archiviata, per istigazione al suicidio. Quando sono spuntati i video il fascicolo è passato alla Procura distrettuale palermitana, competente quando viene ipotizzato il reato di produzione di materiale pedopornografico.

Il post di Alice Schembri prima del suicidio

Un suicidio annunciato con un lungo e straziante post su Instragram: “… nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte… Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando. Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai”.

Uno struggente addio in cui la ragazza si chiedeva: “Perché devo sopportare tutti i momenti no? Che pur fregandomene, sono abbastanza stressanti, se anche quando tutto va bene e come dico io, il mio pensiero è sempre là? Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente, voglio cadere sempre in piedi e voglio averla sempre vinta, ma questa volta non posso lottare perché non potrò averla vinta mai, come non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così”.

“Non voglio”, “non posso”, “mi uccido”,

Secondo la ricostruzione dei pm Luisa Bettiol e Giulia Amodeo, i quattro agrigentini avrebbero abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della giovane sotto effetto dell’alcol. Avrebbero approfittato dell’allora quindicenne nonostante la giovane avesse pronunciato, e ripetuto, le frasi: “Non voglio”, “non posso”, “mi uccido”, “no ti prego .. mi sento male”.

I genitori della ragazza, assistiti dall’avvocata Santina Nora Campo, sono parte civile nel processo ancora in corso davanti al Tribunale di Agrigento.

[ad_2] L’articolo Agrigento, lo stupro e il suicidio a 17 anni: minorenni prosciolti
livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-07-02 17:57:34 da Riccardo Lo Verso


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