Albenga, il consigliere Ciangherotti scrive alla Ferragni: “Venga al Gaslini a fare beneficienza”

Albenga, il consigliere Ciangherotti scrive alla Ferragni: “Venga al Gaslini a fare beneficienza”


Albenga. Il consigliere albenganese Eraldo Cinagherotti, dopo aver fatto visita ad un suo paziente presso l’ospedale genovese, ha scritto una lettera alla nota influencer Chiara Ferragni: “Visto che ha così tanta voglia di fare beneficenza, ecco l’occasione per rimediare alla figuraccia nazionale”.

“A quanto pare Chiara Ferragni ha un cuore enorme. La sua voglia di dedicarsi alla beneficenza a favore dei bambini è incontenibile, soprattutto in queste festività natalizie. Da ligure ho pensato di invitarla al Gaslini, dove, con penna e assegno in mano, potrà mostrare a tutti il suo talento di influencer impegnata nel sociale” afferma il consigliere comunale e coordinatore albenganese di Forza Italia Eraldo Ciangherotti.

L’invito a Chiara Ferragni a Genova è un’idea nata a seguito di una visita del consigliere di Albenga a un paziente ricoverato presso la struttura genovese: “A Natale siamo tutti più buoni – spiega Ciangherotti – e così ho pensato di dare alla Ferragni l’opportunità di rifarsi dopo la figuraccia mediatica che ha rimediato in tutto il Paese dopo il caso Balocco”.

“Non mi stupisce che in queste ore la sinistra faccia il tifo per la Ferragni – sottolinea il consigliere forzista -. Ormai i simboli del PD sono Soumahoro e una milionaria che, a quanto pare, avrebbe fatto della finta beneficenza per i propri cachet. Il tutto, va ricordato, per una iniziativa il cui ricavato era destinato all’acquisto di un macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”.

Conclude Ciangherotti: “Mi auguro che la Ferragni accetti il mio invito. Personalmente sono pronto ad accoglierla nella nostra meravigliosa terra con una fetta di panettone genovese realizzato ad Albenga. Lei dovrà solo portare una penna per firmare un assegno. Lo so, è una pratica poco ‘social’, ma nella mia lettera le ho spiegato che può essere comunque molto efficace se il suo intento è davvero quello di fare beneficenza”.

Ecco la lettera:
“Cara Chiara Ferragni,
visto che ormai siamo alle porte del Natale e la tua voglia di fare beneficenza sembra incontenibile, ti faccio una proposta. Ti invito ufficialmente a Genova, dove, come forse saprai, esiste uno dei più importanti ospedali pediatrici del nostro Paese.

Per i bambini del Gaslini, gli unici “influencer” sono i medici e tutti gli operatori sanitari che lavorano con dedizione e preparazione. Col passare del tempo, per fortuna, non sono mai mancati gesti generosi a sostegno della ricerca e della struttura stessa. Tuttavia, come potrai ben immaginare, visto che oltre ad essere imprenditrice sei anche una madre, c’è sempre bisogno di una mano per sostenere un servizio così fondamentale per tutti, anche per le famiglie.

Oggi ho fatto visita a un mio paziente presso il Gaslini. Mentre uscivo dall’ospedale, riflettevo sull’importanza di questa struttura per l’intero Paese e proprio in quel momento mi è venuta un’idea. Sai, mi ha colpito molto la tua iniziativa legata al pandoro di una nota azienda italiana. Mi è giunta voce che le cose non siano andate proprio come da te sperato, e quindi ho pensato di offrirti un’occasione unica per rimediare alla tua figuraccia mediatica.

Se accoglierai il mio invito, sarò lieto di darti il benvenuto personalmente nel capoluogo della nostra incantevole regione. Con penna alla mano, avrai l’opportunità di mostrare a tutti il tuo cuore generoso, ma anche il tuo talento nel compilare assegni a favore di chi ne ha bisogno. Lo so, questa pratica è poco “social” e potresti trovarti in difficoltà: ma se il tuo autentico intento è quello di sostenere i bambini (e non di mangiarli, come tutti i comunisti che in questi giorni fanno il tifo per te), allora vedrai che sostenere il Gaslini sarà la scelta giusta.

Stai serena, siamo in un periodo di festa, e sicuramente non ti farò partire senza averti offerto almeno una fetta di panettone genovese fatto a mano ad Albenga, la città dove vivo e lavoro. Sarà un modo piacevole per ringraziarti (questa volta sul serio) per un gesto che senza dubbio ti farà onore.

Attendo tue notizie e nel frattempo auguro a te e alla tua fortunata famiglia un Natale sereno”.

Intanto, però, sul caso Ferragni-Balocco il Codacons chiama in causa anche le Procure della Repubblica della Liguria (oltre a 104 Procure di tutta Italia), con un esposto presentato oggi alla magistratura di LA SPEZIA, SAVONA, IMPERIA, GENOVA in cui si chiede di aprire indagini sul territorio per la possibile fattispecie di truffa aggravata a danno dei consumatori.

Si legge nella denuncia dell’associazione inviata alle Procure locali:

“La campagna promozionale invitava ad acquistare un pandoro Balocco-Ferragni e spronava all’acquisto facendo capire che il ricavato della vendita sarebbe andato interamente in beneficenza. Tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica (il comunicato stampa, una pagina sul sito www.balocco.it con l’indicazione della finalità della partnership, i post e le stories pubblicate dalla Signora Chiara Ferragni), sono stati realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro.

Appare evidente e doveroso un intervento da parte delle competenti Autorità per accertare ed in caso sanzionare le pratiche commerciali sopra denunciate in quanto, sulla scia dei sentimenti solidaristici ed alla sensibilità verso le cure per poveri bambini bisognosi, sono stati indotti comportamenti commerciali (l’acquisto di un determinato Pandoro limited edition). Nello specifico la modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro limited edition è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero tati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati. Ingannevole in quanto essa induce o comunque è risultata idonea ad indurre in errore il consumatore medio inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso o che comunque non avrebbe preso con l’auspicio di concorrere per le cure pediatriche di patologie gravissime”.

Per tali motivi il Codacons ha chiesto alle procure “di voler utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto ed in caso positivo di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità penali e quindi la sussistenza dei presupposti per la contestazione del reato di truffa aggravata ovvero altre fattispecie penalmente rilevanti, oltre che, in caso affermativo, di esperire l’azione penale nei confronti di eventuali autori/responsabili di fatti penalmente rilevanti”.

Alla Guardia di Finanza il Codacons ha chiesto di porre sotto sequestro i conti delle società legate a Chiara Ferragni a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori della regione che hanno acquistato il pandoro griffato, i quali, anche in assenza di scontrino, possono chiedere la restituzione di quanto pagato inviando una mail all’indirizzo [email protected].




Source link


0 Comments