Albenga. Il consiglio comunale straordinario, richiesto pochi giorni fa dalla minoranza ingauna, e che sarà incentrato sul centro di prima accoglienza previsto ad Albenga, si svolgerà il prossimo martedì 5 settembre. E si terrà, in seduta pubblica, in piazza San Michele.
La decisione è del presidente del consiglio Diego Distilo che domani mattina (25 agosto) ufficializzerà la scelta, informando anche Questura e Prefettura.
Per quanto riguarda il luogo, la centralissima piazza nel cuore del centro storico, si tratta di un unicum nella storia della Città delle Torri. Non è però il primo consiglio fuori dalla sede canonica. Il parlamentino ingauno si era già riunito una volta nella torre civica, in occasione della presentazione del piano regolatore. Un paio di consigli, invece, si erano svolti all’Ester Siccardi, complice la ristrutturazione della sala del consiglio.
“Per regolamento, è nelle facoltà del presidente del consiglio comunale poter convocare un consiglio in seduta pubblica in sede diversa, ed è quello che ho deciso di fare, – ha spiegato Distilo. – Si terrà il 5 settembre, in piazza San Michele. Il motivo? Perché ritengo che un tema delicato come quello legato all’accoglienza vada affrontato direttamente con la cittadinanza”.
“È un modo per avvicinare il palazzo alla Città, non nelle parole ma nei fatti. Una questione così importante e delicata, a mio avviso, va affrontata con la massima trasparenza e condivisione possibile. Credo sia un tema molto sensibile per Albenga, con una grande partecipazione di pubblico. Impensabile, quindi, convocarlo nella tradizionale sede, di dimensioni troppo contenute”, ha proseguito il presidente del consiglio albenganese.
Ma Distilo ha svelato anche un retroscena: “Sinceramente avrei voluto convocare anche il consiglio comunale incentrato sull’ospedale in seduta pubblica, nei giardini antistanti il nosocomio, ma non è stato possibile per mancanza di autorizzazioni. Un problema che non si pone in questo caso, trattandosi di pubblica piazza”.
Proprio in piazza San Michele, negli anni del sindaco Angelo Viveri, venivano posizionati piccoli altoparlanti per condividere le sedute con la cittadinanza: una pratica poi soppiantata prima dall’arrivo delle televisioni e poi delle dirette streaming.
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