PALERMO – Non si placano le polemiche nel centrodestra palermitano sulla guida dell’Amap, la società partecipata quasi interamente dal Comune capoluogo ma che gestisce il servizio idrico anche di una cinquantina di paesi dell’area metropolitana.
Il prossimo 4 novembre è convocata l’assemblea dei soci che dovrà indicare il successore del decaduto Alessandro Di Martino, visto che in questo momento a guidare l’azienda è rimasto il collegio sindacale. Nel centrodestra però è scontro: da un lato Fratelli d’Italia rivendica l’amministratore unico, alla ricerca di un nome condiviso nel partito, dall’altro gli alleati chiedono di creare un cda.
Oggi a Sala Martorana la tensione è tornata a salire quando l’assessore al Bilancio Brigida Alaimo, meloniana, ha annunciato che va avanti il confronto in maggioranza sulla futura governance. Parole che però hanno fatto intendere anche altro e cioè che l’amministrazione avrebbe già optato per l’amministratore unico, anche se successivamente l’assessore ha specificato che una decisione non è stata ancora presa.
Dc: “Serve il cda”
Tanto però è bastato per accendere la miccia. “Una scelta della quale fino ad oggi non eravamo a conoscenza e che, auspico, rappresentanti la legittima preferenza dell’assessore e non la volontà del sindaco e di tutta la coalizione – dice in una nota il capogruppo Dc Domenico Bonanno -. Scelta che andrebbe in contrasto con la precedente decisione dell’amministrazione di dotarsi per tutte le altre società partecipate, meno complesse e di dimensioni nettamente più ridotte, di un consiglio d’amministrazione quale modello di governance”.
“In considerazione delle caratteristiche della società e dell’ampiezza della eterogenea compagine sociale, come forza politica abbiamo sommessamente suggerito che si preferisca, a parità di spesa, la collegialità di un cda all’uomo solo al comando, che temo possa soltanto soddisfare l’interesse di qualche soggetto politico e non le reali esigenze della società, dei comuni coinvolti e dei cittadini“, conclude Bonanno.
Fi: “Nessun allarmismo”
Più cauti i forzisti che, per bocca del capogruppo Ottavio Zacco, invitano ad abbassare i toni. “Non c’è alcun problema nella maggioranza – dice a LiveSicilia – e bisogni evitare allarmismi su Amap e sul suo futuro. Bisogna procedere con la nomina della governance societaria e ringraziamo dirigenti e collegio che stanno guidando in modo egregio l’azienda”.
Miceli: “Lagalla indifferente”
Ad andare all’attacco sono le opposizioni. “La smania di poltrone di Fratelli d’Italia lascia Amap senza guida – dice Carmelo Miceli del Misto -. Il partito di Giorgia Meloni ha chiarito che intende nominare un suo amministratore delegato scatenando l’ira dei suoi alleati ma a pagarne il prezzo sono i cittadini di Palermo e della provincia. Come ha messo nero su bianco lo stesso advisor della società, questa condizione di stallo costituisce un rischio concreto di ritardo, se non di pregiudizio definitivo, per l’individuazione dei finanziamenti necessari al piano industriale. Il tutto mentre viviamo la piàù grave crisi idrica degli ultimi anni che non può essere affrontata con i poteri ordinari, con un atteggiamento scandaloso del sindaco che sembra essersi disinteressato della vicenda”.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2024-10-29 19:49:28 da Roberto Immesi
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