Ancona, tre punti e così sia. Alluci stende la Recanatese, ma tante…

Un tiro in porta ed un gol. É un’Ancona “utilitaristica” quella che esce dal tunnel in cui si era infilata perdendo cinque delle ultime sei gare. Un guizzo dopo neanche 120 secondi, poi la casella che riporta le conclusioni sullo specchio resta sguarnita: sia da parte recanatese, con gli ospiti peraltro restati in dieci da inizio ripresa per il rosso a Raparo per somma di ammonizioni, sia da parte dorica, con un paio di occasioni clamorose non sfruttate ed alcuni contropiedi a disposizione non capitalizzati. Ma per il momento può andare bene così, anche perché al “Del Conero” si presentava una Recanatese in salute reduce da tre vittorie maturate senza incassare gol. Serviva voltare pagina dopo il crollo di Termoli avvenuto appena mercoledì scorso, e tre punti sono forse la medicina migliore per guardare avanti, specie in un torneo che presenta una graduatoria così compressa, dove venire risucchiati nelle retrovie diventa particolarmente semplice.

Di certo, l’inizio dell’Ancona è di quelli da incorniciare: prima azione da gol e subito 1-0, con l’iniziativa di Belcastro sul versante destro dell’area, e batti e ribatti in area deciso da Alluci che realizza la prima rete in biancorosso. Pesantissima, peraltro, perché spiana la strada ai dorici in una gara che definire delicata è un eufemismo. Colpita a freddo, la squadra ospite non dà tangibili segnali di reazione, tanto che Laukzemis risulterà pressoché inoperoso fino al duplice fischio. Ma la chance per mettere una robusta ipoteca sui tre punti l’Ancona ce l’ha, solo che Martiniello – a fine primo tempo – non sfrutta un contropiede golosissimo tirando fuori a tu per tu con Del Bello dopo una trentina di metri percorsi palla al piede.

A dare una mano all’Ancona è Raparo, che – già ammonito – ad inizio ripresa si fa cacciare per somma di “gialli”, reo di aver steso Belcastro pronto a far scattare una veloce ripartenza dei dorici. Sembra tutto facile, ma la Recanatese ci mette cuore, pressing ed aggressività, costringendo i padroni di casa a restare abbottonati ed a fare attenzione per non incappare nella beffa di un pareggio incassato con l’uomo in più. Ma quando gli spazi si aprono, la squadra di Gadda può far male: sono almeno tre le occasioni sempre in contropiede con una superiorità numerica da gestire ma non capitalizzate. Clamorosa l’ultima, in pieno recupero, con Amadori partito in solitaria dalla sua metà campo ed arrivato dritto per dritto da Del Bello, però non abbastanza freddo da decidere sul da farsi finendo per incartarsi sul pallone e sciupare tutto.

Al triplice fischio il sollievo è evidente. Perché è arrivata una vittoria ovvero quello che serviva, ma anche perché dilapidare le chance di arrotondare il punteggio hanno fatto restare in bilico fino alla fine il risultato. La squadra di Gadda ha senza dubbio mostrato che il suo volto, sotto l’aspetto del carattere e dell’impegno, non è certo quello visto a Termoli: una buona notizia, esattamente come lo sono i tre punti, alla fine di questo mini tour de force di fine ottobre. Ma da lavorare, questo è chiaro, c’è ancora parecchio.