Andate nei boschi ma in sicurezza



Ottobre si sa è il mese perfetto per andare nei boschi alla ricerca dei funghi, in particolare dei pregiati e richiestissimi Porcini (Boletus) e per godere dei profumi e dei colori autunnali. C’è peró un elemento che non bisogna mai dimenticare quando ci si reca in montagna o nei boschi: la nostra sicurezza. Quando usciamo di casa e ci rechiamo alla ricerca di funghi dobbiamo tenere a mente alcuni suggerimenti che sono validi sia che ci troviamo su un percorso che conosciamo sia che ci troviamo in un luogo sconosciuto: bisogna essere adeguatamente preparati al percorso che intendiamo svolgere, avere nello zaino gli indumenti per ripararci in caso di maltempo e assicurarci di avere lo smartphone carico. Tutti elementi validi anche per chiunque si rechi in ambiente montano per fare un’escursione.

Per riportare alcuni degli interventi più recenti che hanno coinvolto il SAER la stazione monte Falco (come altre stazioni della Regione) nell’ultima settimana è stata chiamata ad operare nell’ambito di ricerca di piú fungaioli dispersi: chi aveva smarrito il sentiero, chi aveva riportato dei traumi durante l’escursione e quindi non poteva fare rientro in autonomia, chi aveva mancato il rientro nei luoghi stabiliti all’inizio della propria escursione.

Ad esempio domenica 6 ottobre la stessa stazione é stata pre-allertata due volte per il mancato rientro di fungaioli presso il massiccio del Monte Comero mentre lunedí 7 ottobre è giunta la chiamata per il mancato rientro di un 80enne che era uscito a funghi ma la sera non aveva fatto ritorno: l’evento e accaduto in localitá Osteria Nuova nel comune di San Benedetto in Alpe (al confine tra Romagna e Toscana). Verso le ore 23:30 , dopo alcune ore di ricerca, l’uomo é stato trovato in un luogo impervio ma distante rispetto a dove aveva comunicato di essersi smarrito. Ancora, il giorno 8 sono stati tre i dispersi che i tecnici della stazione monte Falco hanno dovuto ricercare in zona Campigna: due coniugi si sono divisi dandosi appuntamento in un luogo a loro conosciuto e, dopo il tempo stabilito, l’uomo non vedendo arrivare la moglie ha dato l’allarme al 118 che ha attivato il Soccorso Alpino. Nel frattempo la signora era riuscita a rientrare in una zona sicura e a dare contezza del fatto che non aveva problemi di sorta: a quel punto però era il marito a risultare disperso inquanto (da solo) aveva deciso di andare a cercare la coniuge. La Falco con le proprie squadre, il Soccorso Alpino Toscano Sast, coadiuvate dai Carabinieri Forestali di Stia, di Corniolo e Campigna, insieme a squadre dei vigili del fuoco giunti sia dalla Toscana che dalla Romagna, hanno iniziato una battuta di ricerca conclusasi dopo un paio di ore con il ritrovamento dell’uomo in buone condizioni sanitarie.

Tra le ricerche della moglie e del marito il SAER è stato attivato anche per un’altra ricerca: un 90enne era a funghi presso il rifugio Fontanelle quando ha smarrito il sentiero. Poco dopo un viandante avendo notato la persona lo ha riaccompagnato presso i Fangacci ove i Carabinieri Forestali lo hanno “consegnato” ai familiari.

Il Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna, nella figura del Capostazione monte Falco Valerio Gualtieri, raccomanda agli amanti della montagna, in particolare a chi in questo periodo si reca alla ricerca di funghi, di prestare particolare attenzione alla propria sicurezza: “Partite organizzati sia con il necessario nello zaino che con cartine a seguito e smartphone carichi controllando se nel luogo in cui ci si reca c’è copertura telefonica ma soprattutto non inoltratevi nei boschi da soli e quindi non dividetevi quando si è in gruppo”. In ultimo bisogna prestare particolare attenzione alla conoscenza del luogo in relazione alla propria predisposizione fisica nell’affrontare alcune situazioni che possono mettere in pericolo la propria persona: non recarsi in luoghi impervi che possono mettere a repentaglio la sicurezza. 

“È sicuramente meglio avere nello zaino un fungo in meno e far rientro a casa senza alcuna problematica sanitaria che potrebbe insorgere se ci trovassimo in una situazione pericolosa” consiglia Gualtieri “A ragion veduta quando una persona si perde o si procura un trauma di qualsiasi natura si innescano procedure che coinvolgono piú Forze di intervento quali: Soccorso Alpino, Carabinieri, Carabinieri Forestali, Vigli del Fuoco, Protezione Civile e questo vuol dire un ingente spostamento di persone, mezzi, risorse e tecnici specializzati opportunamente addestrati che si sanno  muovere in sicurezza in ambiente impervio montano”.

Per quanto l’apparato sia complesso e ci siano persone altamente specializzate ad operare non significa che anche per loro non vi possano essere rischi: da qui l’appello del Soccorso Alpino ad un maggiore senso di responsabilità verso sé stessi a non mettersi in difficoltà in quella che dovrebbe essere una bella gita in montagna e nei boschi a godere delle natura che ci circonda


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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-16 08:14:10 da


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