[ad_1]

Su di lei quell’uomo aveva un controllo totale: doveva sapere con chi parlava al telefono, chi vedeva e che cosa faceva. Erano arrivati a Verzuolo dall’Albania nel 2020 e lei lo aveva sposato da giovanissima, forse a seguito di un matrimonio combinato. Tutti i soldi che lei rimediava tramite lavoretti saltuari doveva darli a lui. Poi, dopo due anni di matrimonio e l’ennesima lite, in cui lui sarebbe arrivato ad aggredirla fisicamente, tentando persino di strangolarla, ha deciso di denunciarlo e rifarsi una vita.
L’uomo, a processo al Tribunale di Cuneo con l’accusa di maltrattamenti, è stato condannato a due anni e sei mesi di carcere. A due anni dalla denuncia la donna ha ottenuto il divorzio e oggi ha una casa per sé e un lavoro.
Il coinvolgimento della giustizia è arrivato grazie a un’amica a cui lei aveva mandato delle foto dei segni che lui le aveva lasciato sul collo. “Ricordo di aver visto un livido una volta e in un’altra occasione aveva male a una mano. Lei mi disse soltanto che era stato il marito. Non aggiunse…
www.targatocn.it è stato pubblicato il 2025-06-05 05:54:00 da CharB.

0 Comments