Dal 1 gennaio 2024 scattano gli incrementi, circa 4 euro al giorno. Duro l’attacco dei sindacati nei confronti della Regione. Alleanza Cooperative sottolinea: “Con gli aumenti degli ultimi anni la situazione non era più sostenibile”. VIDEO
MODENA – Duro attacco di Cgil, Cisl e Uil nei confronti della Regione per l’aumento delle rette nelle case protette e nei centri riabilitativi residenziali. Secondo i sindacati si tratta di 123 euro al mese in più per le famiglie, su delle rette che raggiungono anche i 3mila euro al mese. Un incremento che non va di pari passo con l’aumento dei posti accreditati disponibili. Per questo nei prossimi giorni le OO.SS. valuteranno le forme e i modi per manifestare ulteriormente il proprio dissenso contro quello che viene definito dai sindacati un atto unilaterale.
Sulla stessa linea anche Paolo Zanca e Matteo Richetti di Azione che sostengono che l’assessore regionale Taruffi abbia completamente ignorato le richieste di sindaci e amministratori che chiedevano di ripensare questa scelta. “Una stangata sulle case protette” secondo Rifondazione Comunista, che parla di un aumento lineare e non in base all’Isee delle famiglie. A supportare la scelta della Regione Alleanza delle Cooperative che sottolinea che le tariffe erano ferma da ormai 10 anni. “A fronte di un incremento dei costi che negli ultimi due anni ha toccato il 14%, pari a oltre 10€ per persona al giorno, senza intervenire sulle entrate saremmo costretti a interrompere o a ridimensionare i servizi” – si legge in una nota. Finora gli aumenti dei costi sono stati pagati dalle cooperative stesse intaccando i patrimoni: una situazione non più sostenibile alla quale si è posto parziale rimedio con l’attuale delibera”.
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