Appello scienziati e docenti, non bloccare telescopio in Sicilia – Notizie

Appello scienziati e docenti, non bloccare telescopio in Sicilia – Notizie


“L’installazione di telescopi in
parchi naturali non solo non è incompatibile, ma è una strategia
efficace per preservare questi luoghi. Gli osservatori
astronomici richiedono ambienti privi di qualsiasi tipo di
inquinamento, incluso quello luminoso, e le riserve naturali
offrono condizioni ideali”. Lo si legge in una nota contro lo
stop all’installazione dello strumento su Monte Mufara a
Isnello, nel Palermitano.

   
Il Tar della Sicilia ha bloccato, nei giorni scorsi, i lavori
per posizionarlo in seguito alla protesta di alcune associazioni
ambientaliste preoccupate per l’impatto ambientale in una zona
protetta. Per l’Agenzia Spaziale Europea il sito, a quota 1.865
metri e vicino al polo astronomico Gal Hassin, sulle Madonie, è
ideale per le condizioni di osservabilità del cielo. Per
l’Italia ospitare il telescopio è un’occasione da non perdere,
come ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy con
delega allo spazio, Adolfo Urso.

   
Nell’appello per realizzarlo spiccano i nomi di Michel Mayor,
Premio Nobel per la Fisica 2019, Ettore Cittadini il padre della
procreazione medico assistita in Italia, Roberto Ragazzoni,
Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Giovanni
Caprara, editorialista scientifico del Corriere della Sera fra
le decine di altri, donne e uomini di scienza e di cultura,
docenti universitari, ricercatori, operatori economici e artisti
che hanno elaborato e condiviso un comunicato per “dire la loro”
sulle vicende legate alla collocazione su Monte Mufara del
Telescopio FlyEye dell’Agenzia Spaziale Europea. Molti di loro
sono stati i promotori del FlyEye.

   
“Sarebbe un vero peccato se non si cogliesse e si favorisse
una grande occasione, una di quelle che, ogni due o tre secoli,
‘chissà come’, interessano un territorio. Un dono, un grande
regalo che viene fatto alle Madonie e all’intera Sicilia”,
affermano.

   
“Può sembrare paradossale, ma l’integrazione degli
osservatori in queste aree non può fare altro che garantire
ancor più la loro protezione, impedendo la realizzazione di
opere ben più invasive per l’ambiente naturale”, aggiungono.

   
Di parere contrario le associazioni ambientaliste Cai, Gre,
Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Rangers d’Italia e Wwf che nei
giorni scorsi hanno diffuso l’appello “Salviamo la Mufara, cuore
verde del Parco delle Madonie”, sottoscritto da uomini di
scienza e di cultura, esperti e operatori delle aree naturali
protette, dirigenti pubblici, giuristi, imprenditori,
naturalisti, ex direttori di parchi e componenti di comitati
scientifici, “contro la realizzazione di un osservatorio
astronomico in Zona di protezione integrale del Parco delle
Madonie, area sottoposta a plurimi regimi di vincolo”.

   

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www.ansa.it è stato pubblicato il 2024-09-22 10:25:49 da


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