Gianluca Argellati, sindaco di Vigolzone e candidato di Forza Italia alle Elezioni Regionali del 17 e 18 novembre, ha inaugurato il point elettorale in Corso Vittorio Emanuele a Piacenza, al civico 23. Lo ha fatto alla presenza dell’ex ministro Carlo Giovanardi, volto storico del centrodestra italiano ed emiliano. «La ritengo una campagna elettorale importante – ha spiegato Argellati al point -, perché è evidente che serve un cambiamento. Ci sono lacune enormi in Emilia-Romagna, lo vediamo sulla sanità e nella cura del territorio. Oggi più che mai servono persone capaci che intervengono sul territorio e sanno destreggiarsi nella complessa macchina amministrativa. Da sindaco al secondo mandato nel mio territorio ho toccato con mano cosa significa l’impegno amministrativo e anche le lacune della Regione». Argellati picchia duro su un tema delicato. «Come piacentino sono indignato, lo dossi personalmente a Bonaccini. Durante la pandemia, quando Piacenza era zona rossa, avevamo bisogno della Regione ma ci siamo sentiti abbandonati. Non lo abbiamo né visto né sentito nel momento del bisogno. Piacenza ha provato sulla pelle la mancanza di un sistema sanitario efficiente. Non si dica che Roma non passa le risorse alle Ausl. I tagli ci sono da anni, il problema è un sistema regionale che da 54 anni è gestito così e ora sta collassando». Il candidato forzista chiede un voto per il cambiamento. «Basta con questo sistema che penalizza i territori, in particolare quelli lontani da Bologna. Abbiamo una opportunità enorme a questa tornata. Come disse Winston Churchill, “non sempre cambiare vuol dire migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”».
«Mi risulta che Toscana ed Emilia-Romagna – ha dichiarato il modenese Giovanardi – siano in Italia, però da quando sono nate sono in mano alla sinistra. La nostra Regione è gestita da un sistema di potere ferreo, soprattutto nelle province centrali di Reggio, Modena e Bologna: dal 1946 in avanti continua a dominare con un apparato vivo». Giovanardi ritiene fondamentale mobilitare e rivolgersi all’area centrista. «C’è molto astensionismo in quell’area che ai tempi della Prima Repubblica votava Dc, Psi, Psdi o Liberali. Sono gli elettori di quei partiti e con quelle radici culturali che hanno fatto grande l’Italia e che poi nella Seconda Repubblica si sono riconosciuti in Forza Italia e in Silvio Berlusconi. Bisogna parlare a queste persone, ricordare che l’Emilia-Romagna è una terra prospera, ma mica perché ha sempre vinto “Peppone”. Il simbolo di Forza Italia ha riunito i centristi e ora, dopo 54 anni, aspettiamo il cambiamento. È ora di cambiare questo regime».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-10-30 23:30:00 da
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