Arma di Taggia: a Villa Boselli appuntamento con Laura Guglielmi alla scoperta di Calvino e del legame con Sanremo

Arma di Taggia: a Villa Boselli appuntamento con Laura Guglielmi alla scoperta di Calvino e del legame con Sanremo



Arma di Taggia: a Villa Boselli appuntamento con Laura Guglielmi alla scoperta di Calvino e del legame con Sanremo

Non sono riuscita a mettere a tacere una voce interiore che voleva dire la sua, raccontando anche la Sanremo dove sono cresciuta e mi sono formata. Italo Calvino sfuggiva ogni autobiografismo ma non è mai riuscito a dimenticare la sua città ‘natale e familiare’, Sanremo, denunciandone però anche lo sfruttamento intensivo del territorio. Ho percorso la città di Sanremo e le sue vallate in lungo e in largo, ho perlustrato a fondo l’entroterra, spesso con le scarpe da trekking ai piedi. Per restituire al lettore che cos’è rimasto dei tempi di Calvino, la città da lui descritta in tanti romanzi e racconti, ma anche per mettere in evidenza quante e quali sono oggi le ulteriori ferite inferte al territorio”.

Così Laura Guglielmi nel raccontare ‘Italo Calvino e Sanremo, alla ricerca di una città scomparsa (edizioni Il Canneto) che verrà presentato domani alle 18.30, nei giardini di Villa Boselli ad Arma di Taggia. Dialogo con l’autrice a cura di Giacomo Revelli.

Italo Calvino scrisse che per vedere una città non basta tenere gli occhi aperti. Occorre per prima cosa scartare tutto ciò che impedisce di vederla. Laura Guglielmi, sanremese, partendo dalle suggestioni dei testi dello scrittore, traccia un itinerario inedito nel tempo e nello spazio. In occasione del centenario della nascita dell’autore delle Città invisibili, racconta la Sanremo di Italo Calvino (1923-1985) ma risale anche indietro nel tempo per ricostruire una città scomparsa. A emergere in questo testo non è solo un percorso geografico-letterario, ma anche l’anima ecologista di Italo Calvino che già negli anni Cinquanta raccontava di uno strampa­lato Barone Rampante che credeva nei diritti degli animali e degli alberi. Un modo di vedere le cose che gli è stato trasmesso dalla madre Eva Mameli, botanica, e dal padre Mario, agronomo.

Lo scrittore sanremese, nella Speculazione edilizia, infatti, ha tratteggiato un’Italia che si stava arricchendo senza nessun rispetto per l’ambiente: la sua attenzione per le piante, il mondo vegetale, il territorio e perfino i rifiuti urbani fanno di lui un autore ancora in grado di interpretare il nostro presente.




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