GROSSETO. Immaginatevi di essere un poliziotto, di avvicinarvi a una persona che state per arrestare perché ritenete che abbia commesso un reato.
E che questa, vi risponda che si oppone all’arresto, che dichiara il suo non consenso ad essere prelevata senza la sua volontà. Ora, penserete che ce lo stiamo inventando.
E invece è quello che è successo nel pomeriggio di martedì 12 novembre quando, nel piazzale davanti alla questura di Grosseto, la leader degli apolidi, Valentina Fusco, follonichese di 44 anni, è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale.
Quando un poliziotto della stradale si è avvicinato all’auto sulla quale c’erano i figli minorenni della donna, con un balzo la 44enne si è gettata addosso all’agente.
Andato a farsi medicare, è uscito dall’ospedale con una prognosi di dieci giorni.
All’inizio di novembre a 8 persone che dicono di far parte del “Corpo diplomatico apolide”, avevano ricevuto la notifica di fine indagine, per le targhe e i documenti falsi che avevano prodotto durante i vari controlli di polizia.
Martedì 12 novembre, il personale della polizia stradale è tornato a controllare i veicoli che per cinque settimane, la scorsa primavera, erano rimasti davanti alla questura. Poi avevano cambiato zona, piazzandosi prima davanti al tribunale e in varie piazze cittadine, per tornare lì dove tutto era cominciato all’inizio di aprile.
Martedì i poliziotti sono intervenuti per rimuovere l’auto di una delle manifestanti, che dopo ore di tira e molla è stata portata via con il carroattrezzi e per sequestrare tutti gli oggetti da campeggio utilizzati dal gruppetto per bivaccare davanti alla questura.
Fusco e le altre donne che hanno allestito il presidio davanti alla questura hanno cominciato subito a trasmettere in diretta quello che stava succedendo in piazza Palatucci. Quindi hanno filmato l’arrivo dei poliziotti, tutti con la pettorina gialla indosso, il carroattrezzi, i tentativi della donna di ritardare l’azione, che si è buttata per terra chiedendo poi l’intervento dell’ambulanza.
Arrivano le ambulanze e l’automedica ma lei non presta il consenso e accusa: «È omissione di soccorso»
Poco dopo l’intervento degli agenti della stradale, mentre uno di loro cercava di allontanarla da un’auto, la 44enne è caduta per terra, accusando il poliziotto di averla spinta.
L’intera sequenza però è stata ripresa da un’altra donna che si dichiara apolide e poi pubblicata sul canale ufficiale di Telegram di Valentina Fusco. Canale ufficiale (il terzo o quarto che apre) che ha oltre 1600 iscritti. È l’amica della Fusco a chiamare la prima volta l’ambulanza: «Faccio parte del Corpo diplomatico apolide, mi serve un’ambulanza con urgenza in piazza Palatucci per Valentina Fusco che però deve essere soccorsa in anonimato».
Una richiesta ovviamente senza alcun senso. Il primo equipaggio arriva ma, nonostante l’impegno dei soccorritori, Fusco non presta il consenso ad essere soccorsa, perché non c’è un medico. «State esercitando abusivamente la professione», dice loro prima di farli andare via. Passano pochi minuti e di nuovo viene allertato il 118.
Fusco è ancora per terra, con una coperta verde addosso. Di fronte alla seconda ambulanza (nel frattempo è arrivata anche l’automedica), si ripete la stessa scena. Alla richiesta della donna di sapere se l’ambulanza sia intervenuta perché chiamata dall’altra apolide o dalla questura, non ottenendo una risposta, Fusco di nuovo nega il consenso ad essere soccorsa e aggiunge: «Non vi do il consenso, avete fatto omissione di soccorso». A nulla è valsa l’insistenza del soccorritore che ha cercato in ogni modo di convincere la 44enne a farsi visitare.
Balza contro il poliziotto
Mentre le altre presidianti – in piazza Palatucci sono rimaste al momento tutte donne, poco meno di una decina – continuavano a dire agli agenti della polizia stradale che non prestavano il loro consenso a rimuovere l’auto e a portare via tutta l’attrezzatura da campeggio, uno dei poliziotti si è avvicinato alla vettura nella quale c’erano i figli della 44enne, entrambi minorenni.
È stato in quel momento che Fusco si è rialzata e si è gettata addosso al poliziotto per fermarlo, colpendolo a una spalla e sferrandogli anche un calcio. Un’azione, quella, che è costata alla quarantaquattrenne l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Anche durante le operazioni di arresto, quando i poliziotti, in quattro, hanno dovuto alzarla di peso da terra per portarla in questura, la donna ha continuato a dire che non avrebbe prestato il proprio consenso all’arresto. E che i poliziotti non avevano un mandato per farlo.
Il sostituto procuratore Federico Falco, avvisato di quanto successo, ha disposto la custodia cautelare nella cella di sicurezza della questura, dove Valentina Fusco è rinchiusa da martedì pomeriggio e dove resterà fino all’udienza per direttissima.
All’inizio del video pubblicato sul canale Telegram della donna, più volte parlando del fatto che veniva loro sequestrata l’attrezzatura da campeggio, le manifestanti minacciavano di entrare a dormire direttamente dentro la questura. Fusco ci è riuscita anche se in una cella di sicurezza.
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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-11-13 10:15:49 da Francesca Gori
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