PALERMO – La norma ‘salva-ineleggibili’ torna sotto una nuova veste all’Ars. Nei giorni di lavoro per le commissioni di merito del Parlamento siciliano, impegnate nell’esame della Finanziaria, spunta un nuovo emendamento che contiene una diversa interpretazione della legge regionale del 1951 sulle cause di ineleggibilità dei deputati. L’intestazione parla di “emendamento aggiuntivo al disegno di legge 638”, o per meglio dire alla Finanziaria, ma l’autore, il capogruppo FdI Giorgio Assenza, smentisce: “Ci sarà stato un errore, la proposta di modifica esiste ma riguarda il disegno di legge stralcio che giace in prima commissione e non certo la legge di stabilità che ormai ha un iter avviato”.
La ‘salva-ineleggibili’ e la Finanziaria
L’unica cosa certa è che esiste una nuova formula della ‘salva-ineleggibili’, pomo della discordia che torna così in primo piano sullo scenario dell’Ars. Da giorni nei corridoi di Palazzo dei Normanni deputati di maggioranza e opposizione si dicevano certi che la famigerata norma, stralciata dal Collegato, prima o poi sarebbe rispuntata in piena sessione di bilancio. Così è stato, anche se le parole di Assenza puntano ad allontanare il sospetto di un tentato blitz sulla legge di stabilità 2024-2026. L’emendamento, secondo quanto spiega il capogruppo FdI, riguarda dunque il ddl autonomo nato in prima commissione e che è stato al centro già di un braccio di ferro sotterraneo tutto interno alle forze di maggioranza con una coda anche nella conferenza dei capigruppo che stabilì la tabella di marcia della legge di stabilità.
La nuova veste della ‘salva-ineleggibili’
L’emendamento, ad ogni modo, esiste e apre a una nuova interpretazione della legge del 1951. Con la proposta avanzata da Fratelli d’Italia, lo stop all’elezione a deputato regionale arriverebbe soltanto per gli amministratori e i dipendenti con funzioni di rappresentanza negli enti e nelle società regionali “elencati nel Gap” (Gruppo amministrazione pubblica), il documento che mette insieme le Partecipate e le Controllate con rilevanza ai fini della redazione del bilancio consolidato.
Tempi stretti per la ‘salva-ineleggibili’
I tempi per l’esame della nuova ‘salva-ineleggibili’ restano comunque un fattore decisivo. L’Ars è in piena sessione di bilancio ed è difficile che venga concessa una finestra legislativa per esaminare una norma contestatissima dalle opposizioni e da pezzi della maggioranza. Il clima all’Ars, del resto, è cambiato. La pax registrata sul Collegato è ormai un ricordo e le opposizioni hanno già approfittato delle distrazioni della maggioranza nelle varie commissioni, rallentando i lavori. Pd, M5s e Sud chiama nord hanno anche messo a segno il blitz sul Consolidato, ritardando di 24 ore l’approvazione del documento. Segnali poco confortanti in vista della Finanziaria e così il governatore Renato Schifani ha chiamato i suoi assessori a raccolta per lunedì pomeriggio in una riunione di Giunta che sarà “solo in presenza”. Seguirà un vertice di maggioranza per blindare ulteriormente la manovra in un percorso che difficilmente potrà lasciare spazio alla ‘salva-ineleggibili’. “Servono approfondimenti accurati”, diceva pochi giorni fa il presidente della prima commissione, Ignazio Abbate (Dc), lasciando intendere che qualsiasi norma non potrà incidere sulle sentenze che riguardano i quattro deputati al centro della contesa.
I casi Daidone e Vasta
A metà mese, intanto, dovrebbero arrivare le sentenze sui ricorsi presentati contro il meloniano Dario Daidone, presidente di quella commissione Bilancio nella quale per la prima volta fu presentata la ‘salva-ineleggibili’, e Davide Vasta (Sud chiama nord). Daidone non lasciò in tempo la sua carica di componente del Cda dell’Irfis. L’Istituto per il finanziamento alle industrie rientra però nel Gap della Regione, quindi il deputato meloniano non potrebbe usufruire della nuova versione della ‘salva-ineleggibili’. Vasta, invece, rimase in una cooperativa sulla quale, per legge, vigila la Regione.
I due casi Catania
Diversi i casi degli altri due deputati in ballo, entrambi di Fratelli d’Italia: Nicola e Giuseppe Catania, eletti a Trapani e Caltanissetta. I due parlamentari potrebbero usufruire di un eventuale cambio di scenario normativo. Erano presidenti rispettivamente delle Srr ‘Trapani Sud’ e ‘Caltanissetta Nord’, che non rientrano nel Gap. Per Nicola e Giuseppe Catania potrebbe esserci più tempo, dal momento che le sentenze arriveranno nel 2024. All’Ars, però, c’è chi giura che la norma dirottata sul ddl stralcio rispunterà comunque nella battaglia sugli emendamenti alla manovra in commissione Bilancio.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2023-12-02 05:50:00 da Salvo Cataldo
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