Aspettiamo il Consiglio Ue, serve un ragionamento più ampio

“Sul Mes c’è un ragionamento più ampio, andrei per ordine. Vediamo in questo Consiglio Ue cosa si definisce sulle politiche di bilancio, ma non può essere visto in modo autonomo. Il Consiglio europeo deve affrontare le modifiche del bilancio Ue e altri dossier rilevantissimi, poi abbiamo la trattativa sul Patto di Stabilità. Le cose vanno raccordate, pensare che ci sia una discussione a parte che non tenga conto di questi due elementi sinceramente non ci convince”. Così il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ospite di Monica Maggioni a “In mezz’ora”, su Rai3. 

Le affermazioni di Fitto evidenziano come i due dossier, il Mes e il Patto di Stabilità, siano legati: la precondizione che il Governo pone per il via libera alla ratifica del Mes, che l’Italia è l’unico Paese dell’Ue a non aver firmato, è che la revisione del Patto di stabilità non penalizzi il nostro Paese. Le tensioni tra i paesi frugali e quelli maggiormente indebitati come il nostro, stanno rendendo le trattative per le nuove regole di bilancio piuttosto faticose, tanto da aver generato una fumata grigia questa settimana all’Ecofin a Bruxelles (ci sarà infatti un Ecofin straordinario a ridosso del Natale).

“Il ministro Giorgetti” ha continuato Fitto, “è riuscito nell’Ecofin ad aprire già un importante momento di dialogo e di interlocuzione su questo, lo vedremo nei prossimi giorni e io mi auguro che si possa chiudere questa trattativa positivamente per il nostro paese”.

Poche ore prima, il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari ospite del Caffè della Domenica di Maria Latella a Radio 24, aveva invece detto: “Il patto di stabilità è lontano dall’essere concluso, e anzi vi do una notizia: penso proprio che il 14 dicembre non discuteremo di Mes . Le spiego perché: il ministro Giorgetti ha fatto giustamente presente che è in calendario ma esistono provvedimenti che vengono prima”. 

“La posizione della Lega è nota, pensiamo sia uno strumento superato ma aspetteremo di capire le indicazioni della Meloni in merito”, ha aggiunto Molinari.