Introdotto in sostituzione del tanto discusso reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione rischia già di penalizzare moltissime persone.
Lo conosciamo come una misura pregiata per promuovere l’integrazione sociale e ridurre le disparità economiche: stiamo parlando dell’assegno di inclusione. Questa iniziativa ha catturato l’attenzione di molti, poiché mira a fornire un sostegno finanziario diretto a coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità. Attenzione, però, perché la situazione è a dir poco instabile e una folta platea di persone corre un serio rischio.
L’assegno di inclusione rappresenta un cambiamento significativo nelle politiche di welfare, progettato per superare le sfide economiche che molte famiglie affrontano quotidianamente. L’obiettivo principale è garantire che nessuno venga lasciato indietro, contribuendo a creare una società più equa e solidale. Una delle caratteristiche chiave di questa iniziativa è propria la sua struttura inclusiva.
A differenza di alcuni sistemi di sostegno finanziario precedenti, l’assegno di inclusione è pensato per raggiungere una vasta gamma di destinatari. Ciò significa che non solo le famiglie a basso reddito beneficeranno del programma, ma anche coloro che si trovano in situazioni specifiche di disagio, come persone con disabilità o anziani in condizioni economiche precarie.
Inoltre, l’assegno di inclusione è stato ideato con un approccio olistico, riconoscendo che le sfide economiche spesso si intrecciano con altri fattori, tra cui la salute mentale, l’istruzione e l’accesso alle risorse di base. Tale approccio integrato mira a colmare le lacune nelle attuali politiche di sostegno, offrendo un aiuto più completo e mirato.
Assegno di inclusione: il pericolo incombente
Un’altra caratteristica interessante dell’assegno di inclusione è la sua flessibilità. Il programma è stato strutturato per adattarsi alle diverse esigenze delle famiglie, consentendo loro di utilizzare i fondi in base alle loro priorità individuali. Ciò potrebbe includere spese legate all’istruzione, alla salute, all’abitazione o ad altre necessità fondamentali.
Introdotto in sostituzione del tanto discusso reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione, dunque, ha rappresentato per molti, in questi mesi, un’ancora di salvezza, vista la difficile situazione economica e finanziaria che vive il Paese. Tuttavia, non mancano le preoccupazioni per quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane. Già a partire da aprile tantissime persone potrebbero vederselo togliere.
Se con il reddito di cittadinanza, infatti, l’accredito – una volta entrati nel sistema – era automatico, con l’assegno di inclusione serve frequentare con cadenza periodica il Servizio Sociale Comunale. Tutti i componenti della famiglia che rientrano nella misura, ad esclusione dei minorenni (cioè over 60, invalidi o presi in carico dai Servizi Sociali), dovranno recarsi presso l’assistente sociale del proprio Comune entro 120 giorni dalla data di sottoscrizione del PAD.
Si deve tornare ogni 90 giorni per la verifica dei progressi ed eventualmente per essere ammessi nuovamente alle misure di inclusione sociale. Dunque, se dopo 120 giorni il beneficiario del sussidio non si presenta, l’assegno di inclusione viene sospeso. Averlo ricevuto a gennaio, dunque, non dà la certezza di poterne beneficiare anche ad aprile.
Leggi tutto l’articolo Assegno di inclusione, adesso si corre un serio rischio: cosa può s…
ascoli.cityrumors.it è stato pubblicato il 2024-02-13 22:00:47 da Claudio Rossi
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