13 dicembre 2023
L’Azienda, secondo le verifiche effettuate, non ha registrato ad oggi perdite di dati. Online sono comparsi solo lo 0,5% dei documenti, per lo più amministrativi
MODENA – Alle ore 12 di oggi sono stati pubblicati sul dark web (una piattaforma non raggiungibile dai normali motori di ricerca) alcuni dati copiati in seguito all’attacco dello scorso 28 novembre e per i quali l’Azienda USL non ha pagato alcun riscatto. Lo comunica la stessa azienda in una nota.
L’Azienda, secondo le verifiche effettuate, non ha registrato ad oggi perdite di dati, custoditi negli archivi aziendali, ma è stata pubblicata la copia di alcuni.
“Nella consapevolezza che qualsiasi dato copiato e diffuso impropriamente rappresenta un illecito, si ritiene fondamentale precisare che, secondo la minaccia diffusa in rete dagli hacker, i dati copiati rappresentano lo 0,5% di quelli complessivamente archiviati nei sistemi aziendali. Di questi al momento solo una piccola parte è stata diffusa”, continua la nota.
Dalle prime verifiche il tipo di dati copiati risulterebbe essere afferente a un’area che contiene principalmente documenti amministrativi e solo in parte sanitari.
“Un gruppo di lavoro interno è operativo h24 e in costante coordinamento con il responsabile della Protezione dei dati personali, al fine di analizzare i file pubblicati e fornire agli interessati le comunicazioni previste dalla normativa vigente (articolo 34 del Regolamento UE 2016/679), che saranno rese disponibili alla luce degli ulteriori accertamenti ancora in corso al fine di limitare gli eventuali disagi conseguenti l’accaduto. Si ricorda che Magistratura, Polizia Postale, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Aziende sanitarie sono impegnate nelle indagini, ciascuna per le proprie competenze. Inoltre, con l’assistenza dei Servizi Legale e Privacy e di uno studio legale esterno specializzato, sono state intraprese le azioni legali atte a tutelare i morti dell’attacco, l’Azienda stessa e tutti i soggetti eventualmente coinvolti”. Val la pena ricordare che chiunque visualizzi, entri in possesso o scarichi i dati, pubblicati senza consenso sul dark web o altrove – e li utilizzi per propri scopi o li diffonda on-line, sui social network o in altro modo – incorre in condotte illecite che possono, nei casi previsti dalla legge, costituire reato.
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