Nel 2022 il Comune di Modena si è trovato a gestire 454 minori stranieri non accompagnati, dei quali 294 giunti in corso d’anno. Da inizio 2023 ne sono arrivati 132; attualmente il Comune ne ha in carico 219 e registra una costante e progressiva ripresa degli arrivi. I posti disponibili nella pronta accoglienza, per altro rivisti e aumentati di recente, sono tutti pressoché occupati così come nelle seconde accoglienze. Ma le criticità legate al flusso di minori stranieri non accompagnati non finiscono qui. L’Amministrazione è titolare di un progetto Sai per 60 posti e deve invece far fronte a una presenza media di 220 Msna.
Accanto al tradizionale flusso, in questo ultimo periodo si verifica inoltre un flusso di arrivi dai Cas: persone in un primo momento segnalate e accolte come maggiorenni dichiarano successivamente di essere minorenni. E si sta verificando anche la prassi di arrivi di Msna provenienti dai centri di accoglienza dei luoghi di sbarco e assegnati dal Ministero direttamente alla Prefettura al pari degli adulti: soltanto negli ultimi due giorni sono arrivati così 11 minori (dato al 27 luglio).
Criticità che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli inserisce nell’agenda del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi scrivendogli in vista dell’incontro di martedì 1 agosto, quando il titolare del Viminale sarà in città per discutere di sicurezza, “partendo – auspica il sindaco – da un presupposto imprescindibile: l’innalzamento in fascia A della Questura con conseguente aumento del numero di unità di Forze dell’ordine presenti a tutti gli effetti sul territorio, indispensabile per far fronte alla richiesta di sicurezza dei cittadini”.
E per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, il sindaco indica l’opportunità di “definire un livello di collaborazione istituzionale che possa dare garanzia di una reale integrazione nel rispetto della legalità poiché l’attuale non gestione del flussi comporta inevitabili tensioni”.
Facendo riferimento ai dati, il sindaco avverte: “Un flusso di tale entità rischia di far saltare la filiera dell’accoglienza faticosamente rivista con l’attivazione di ulteriori strutture emergenziali. Nei periodi di maggiore intensità di arrivi, che sono variabili e non prevedibili, si è dovuto collocare i minori anche in strutture alberghiere. Tutto ciò avviene nonostante sia attiva una rete nazionale di accoglienza, Sai (Sistema accoglienza e integrazione) finanziata col Fami, Fondo asilo migrazione e integrazione, per la presa in carico dei Msna: una rete che va rivista e ampliata”, sottolinea il sindaco. I posti attivi in tutto sono indicativamente 6.680, ma il fabbisogno è almeno triplo.
Addirittura, l’aumento del rimborso ministeriale a carico del Fondo nazionale rende di fatto più conveniente la rendicontazione di Msna in carico a tale Fondo che non nella rete Sai, infatti la retta giornaliera rendicontabile per ciascun minore nella rete Sai è di circa 68 euro, mentre il Fondo nazionale rimborsa fino a 100 euro.
Muzzarelli ribadisce quindi l’importanza della rete Sai per la presa in carico di tutti i minori stranieri non accompagnati e, davanti al rischio, nei fatti, di un progressivo smantellamento della rete, afferma l’urgenza di una revisione del sistema: “Un sistema di accoglienza non può prescindere da un sistema strutturato e definito di equa distribuzione e ripartizione dei Msna su tutto il territorio nazionale, con l’individuazione di quote di riparto, tenendo conto del numero di minori già accolti, per garantire la riuscita degli interventi di inserimento e integrazione”.
E a questo proposito il sindaco ricorda l’impegno dell’amministrazione comunale, insieme alla Regione Emilia-Romagna e agli enti di formazione per un progetto sperimentale che sostiene l’inclusione formativa e l’integrazione attraverso il lavoro, rivolto a 60 Msna.
Infine, Muzzarelli invita ad avviare una riflessione con l’Autorità giudiziaria minorile e le Forze dell’ordine per garantire una celere predisposizione dell’accertamento dell’età per i sedicenti minori per i quali il dubbio è significativo già in sede di fotosegnalamento, poiché spesso entrano nel sistema di accoglienza rivolto ai minori, persone che non lo sono mettendo a rischio progetti e percorsi.
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