aumentano Tari e imposta di soggiorno

aumentano Tari e imposta di soggiorno


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PALERMO – L’intenzione era di incrementare il gettito dell’imposta di soggiorno per evitare, o quantomeno ammortizzare, il rincaro della Tari. Il risultato è stato di aumentare entrambe le tasse, col rischio di scontentare tutti.

Il consiglio comunale di Palermo, nella tarda serata di ieri, praticamente all’ultimo giorno utile, approva ben cinque delibere al termine di una giornata ad alta tensione, comprese le variazioni di bilancio.

Il sindaco Roberto Lagalla aveva tirato le orecchie alla sua maggioranza e chiesto uno sforzo di compattezza, nonostante i partiti fossero ancora alle prese con i risultati delle elezioni provinciali, e la risposta è arrivata.

Sei milioni da trovare

L’urgenza, vista la mancata proroga del governo nazionale, era quella di approvare le nuove tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti, per coprire un fabbisogno che nel 2025 arriva a ben 139 milioni di euro, ossia nove in più di quelli disponibili.

Tre milioni erano stati già accantonati l’anno scorso, presi dall’imposta di soggiorno, e quindi ne andavano trovati altri 6,2.

La soluzione più semplice, ma anche quella politicamente meno agibile, era un incremento delle tariffe di 20 euro a famiglia. Un’eventualità che ha fatto innervosire il centrodestra, schiacciato tra la necessità di incrementare il gettito e lo spauracchio di un aumento delle imposte.

Tari, aumenti medi di 15 euro

Per un’intera giornata la maggioranza ha cercato una soluzione, mettendo al lavoro gli uffici, e alla fine i consiglieri di Lagalla, non potendo evitare l’aumento della Tari, hanno deciso quantomeno di contenerlo attingendo ancora una volta dall’imposta di soggiorno.

Altri 1,8 milioni, per la precisione, che così hanno fatto calare a “soli” 4,4 milioni il rincaro Tari che, in media, sarà di 15 euro. Cinque in meno di quanto ipotizzato.

Quanto si pagherà

A far di conto ci ha pensato il capogruppo del M5s, Antonino Randazzo, secondo cui gli aumenti Tari peseranno per 13 euro per chi vive da solo, 18 euro per coppia, oltre 20 euro per famiglie con figli.

Molto dipenderà, ovviamente, anche dalla grandezza della casa: per una di 90 metri quadrati la Tari andrà dai 200 euro fino a superare i 400, in base al nucleo familiare, per gli appartamenti da 120 metri quadrati le cifre, nel peggiore dei casi, sfiorano i 500. Rincari consistenti anche per bar e ristoranti, da 1,5 a 2 euro a metro quadrato.

Stangata sui turisti

Come detto, 1,8 milioni in più dovranno venire dall’imposta di soggiorno, i cui rincari (in alcuni casi il triplo) partiranno dal prossimo luglio creando inevitabili difficoltà a hotel e tour operator che da tempo hanno avviato le prenotazioni per l’estate.

Negli alberghi a una stella si passerà da 1 euro a 3 a notte, per quelli a due stelle da 1,5 a 3,5 euro, per i tre stelle da 3 a 4 euro, per i quattro stelle da 4 a 4,5 mentre rimangono a 5 euro (erano già al massimo) gli alberghi a cinque stelle o di lusso. Raddoppio, da 2 a 4 euro, per b&b e localizioni brevi.

C’è da dire che l’imposta di soggiorno è una sorta di tesoretto buono per tutto, visto che 600 mila euro sono stati già impegnati per varie cose: due terzi per il concerto di giugno di Radio Italia ma ci sono anche festival, spettacoli teatrali, processioni del Venerdì santo, iniziative parrocchiali, la Via dei Librai.

Sconti per chi differenzia

L’unica consolazione, se così possiamo chiamarla, è la modifica al regolamento Tari che consentirà di utilizzare finalmente le bilance nei Centri di raccolta.

Il principio è premiare chi differenzia di più, con uno sconto fino al 30% della parte variabile della tassa sui rifiuti.

L’accusa delle opposizioni

“L’amministrazione Lagalla riesce nella straordinaria impresa di colpire due volte i cittadini e il tessuto economico della città: da un lato aumenta la Tari di 4,4 milioni di euro  per i palermitani, dall’altro aumenta la tassa di soggiorno di 1,8, penalizzando  albergatori e operatori del turismo senza saper peraltro recuperare un’evasione fiscale di 60 milioni di euro che avrebbe scongiurato gli aumenti”. Lo dicono M5s, Pd, Avs, Oso e i componenti del Misto Massimo Giaconia, Carmelo Miceli e Franco Miceli.

A questi provvedimenti si aggiungono i rincari delle bollette Amap e l’aumento del biglietto dell’Amat che passerà da 1,40 a 1,60 euro – Proseguono -. Il tutto avviene senza che si registri alcun reale miglioramento dei servizi offerti alla collettività. Esprimiamo invece soddisfazione per la modifica al regolamento Tari che finalmente introduce un principio di equità: i cittadini virtuosi che conferiranno correttamente i rifiuti nei centri comunali di raccolta potranno vedersi riconoscere delle premialità. Un piccolo passo nella direzione giusta, che però non basta a compensare una strategia generale fatta di rincari e assenza di visione”.

“L’aumento dell’imposta di soggiorno è stato deciso senza alcuna concertazione con le associazioni di categoria delle strutture ricettive – dice Giaconia – e rappresenterà comunque un pesante aggravio per il settore turistico tra il primo luglio e il 31 dicembre 2025. e delibere approvate oggi smentiscono in maniera evidente le promesse fatte in campagna elettorale dal sindaco e dalla coalizione di centrodestra, che avevano assicurato ai cittadini che non avrebbero mai aumentato le tasse”.

“Il sindaco e la sua maggioranza avrebbe dunque avuto tutto il tempo per individuare soluzioni alternative, anche avviando un’interlocuzione con i governi nazionale e regionale — entrambi guidati dalle stesse forze politiche — per ottenere misure straordinarie a sostegno della città. Invece, ha preferito impiegare questo tempo in conflitti interni per le spartizioni di potere”.

[ad_2] L’articolo aumentano Tari e imposta di soggiorno
livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-05-01 10:18:53 da Roberto Immesi


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