Il Parma non sa più vincere. Quattro pareggi e tre sconfitte nelle ultime sette partite, i tre punti mancano dal 24 agosto, quando la banda Pecchia ha schiantato il Milan dando a tutti l’illusione di poter fare un altro campionato. Ma la realtà dice che servirà lottare fino alla fine per centrare l’obiettivo salvezza. La classifica si muove lentamente, i crociati arrivano a quota 8 dopo 9 partite, un punto in meno rispetto all’ultima retrocessione targata Liverani-D’Aversa. Nel 2020-21, dopo 9 giornate, quel Parma di punti ne aveva 9. Finisce 1-1 dopo 12 occasioni da gol a 4 per la squadra di Pecchia, e 16 tiri (4) in porta, contro i 4 dell’Empoli. All’autogol di Coulibaly, risponde la zampata di Charpentier. Poi è il festival dello spreco: e così, diventa dura risalire la china.
Partita lenta in avvio, il piano gara del Parma è quello di andare subito in verticale. Una volta con il pallone tra i piedi, la missione è quella di trovare il riferimento davanti. Bonny centralmente, Cancellieri quando Angelo si stacca e crea spazi chiamando a se i difensori di D’Aversa. Non è facile attaccare l’Empoli, seconda miglior difesa (con il Napoli) del campionato. Serve rapidità e precisione nei passaggi. Elementi che nel primo quarto di gara latitano da entrambe le parti. In 25’ il Parma ha già buttato sei, sette palloni e perso sette contrasti. Troppa sufficienza, forse dettata dalla consapevolezza di essere tecnicamente più forti dei calciatori dell’Empoli, quelli del Parma giocano con un eccesso di sicurezza che costa caro. Al minuto 35, Delprato (già ammonito) esce poco deciso. Cancellieri non aiuta e sulla sinistra si apre una voragine. Gyasi va e serve una palla d’oro al centro dell’area che Fazzini fa in tempo a toccare. Deviazione di Coulibaly e palla in rete. Il gol premia eccessivamente l’Empoli, che si è difeso con ordine e ha concesso al Parma un paio di tiri di Bonny, fino al vantaggio. La qualità degli uomini di Pecchia resta sopita, sotto un atteggiamento che sembra svogliato. E non emerge. Cancellieri, che fino a quel momento (43’) aveva girovagato per il Parma in cerca della zolla giusta, appuntisce il sinistro e spara da fuori. Il tiro a giro si stampa all’incrocio dei pali.
Va così in archivio il primo tempo più brutto dell’era Pecchia in Serie A. Lo si capisce anche dal cambio di Man, che resta nello spogliatoio dopo 45’ in cui non si è mai visto. Un segnale chiaro, un tentativo di voler invertire la rotta subito. Entra Charpentier, con don Fabio che ridisegna il suo Parma in un 4-3-2-1. C’è bisogno di più peso davanti, il numero nove può garantirlo, con Bonny che transita sulla sinistra e gli gioca alle spalle. Il francese ha lo spunto per saltare l’uomo ma anche il piede caldo per calciare. Sua la bomba disinnescata da Vasquez al 56’. È il primo sussulto del Parma nella ripresa. Sembra che la squadra di Pecchia abbia ritrovato le forze per rimettersi in piedi, anche perché peggio di come ha fatto nel primo tempo non poteva fare. L’Empoli sta a guardare, ma non difende più compatto. Qualche maglia si apre, ma Shom (65) non ne approfitta e sbaglia a dettare il passaggio profondo. D’Aversa non riparte più, Pecchia e i suoi insistono e giocano tutto il secondo tempo nella metà campo avversaria. All’80’ il cross basso di Valeri viene girato in porta da Charpentier. Con l’ingresso in campo del franco-angolano, più peso davanti per Pecchia che, in 3’, ha l’opportunità di ribaltarla. Almqvist, altro giocatore decisivo, ha una prateria davanti, se la prende e viene atterrato da Vasquez in uscita. Giallo per il portiere e rigore. Che Bonny calcia sulla parte superiore della traversa. L’Empoli gioca a resistere, il Parma ad attaccare. Ma senza trovare la via del gol diventa dura fare punti.
www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-27 12:30:00 da
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