Baglietto compie 170 anni, il ceo Deprati: “Abbiamo il dovere morale e sociale di trasmettere dei valori”

Baglietto compie 170 anni, il ceo Deprati: “Abbiamo il dovere morale e sociale di trasmettere dei valori”



Un’azienda lunga 170 anni. Un anniversario che è più di una data da marcare sul calendario. Quando sono nati i cantieri Baglietto c’era solo un garage a Varazze, nemmeno sul mare. Non c’era nemmeno lo Stato Italia, quell’Italia di cui oggi è simbolo di Made in Italy vincente. Nel 1854, Pietro Baglietto, chiamato “il Muntagnin”, comincia a costruire piccoli scafi nel giardino di casa: oggi nei cantieri di Spezia si celebra l’innovatore, la storia e il futuro al ritmo di venti imbarcazioni l’anno, di cui sedici vendute. Tra ieri e oggi il mondo è cambiato in tutti i modi possibili, i cantieri hanno rischiato più volte di incagliarsi, hanno passato crisi imprenditoriali e subito passaggi di mano, hanno anche visto cambiare il rapporto del vivere il mare. Eppure sono ancora un’eccellenza della nautica e aprono le porte dei cantieri spezzini per tagliare il nastro di una ricorrenza non scontata con i familiari di maestranze, fornitori, partner, amici e familiari.

“Abbiamo deciso di festeggiare i nostri 170 anni con due giorni alla Spezia – dice il Ceo Diego Michele Deprati facendo gli onori di casa –. Ieri sera indossavamo vesti più istituzionali, con la cena di gala; oggi abbiamo aperto il Family Day con visite, giochi, l’esperienza immersiva del museo, la convivialità degli aperitivi”. Lo rimarca molto: è il fattore umano il valore aggiunto di Baglietto. Nel senso di discendenza e nel senso di manualità. “Ieri sera avevamo a tavola Germana ed Emiliana Baglietto, discendenti di due rami diversi della famiglia di Pietro. Germana ha 90 anni. Anche se oggi la proprietà è estranea alla famiglia, c’è un solo azionista privato, non poteva mancare la rappresentanza della tradizione”. Sembra che non possa esistere futuro senza la conoscenza del passato. “Baglietto ha il dovere morale e sociale di trasmettere dei valori. Mi faccio paladino della missione di non perdere la tradizione nel futuro e di trasmetterla alle generazioni che crescono. I giovani devono conoscere le opportunità offerte dal nostro settore. L’artigianato di lusso è un settore che va curato e coccolato. La macchina non riesce a rifinire paraurti e potenze a filo d’ape come l’uomo. È qualcosa che l’occhio apprezza. È qualcosa che rende unici”.

“Un bel dì vedremo levarsi un fil di fumo sull’estremo confin del mare”. Le note della Madama Butterfly di Giacomo Puccini sono in apertura nell’esperienza immersiva dell’azienda. “Sarà un Museo che fa base a La Spezia ma che potrà muoversi in modo itinerante”, spiega la responsabile della comunicazione raffaella Daino. Un container che diventa camera del tempo trasporta il visitatore dentro la storia Baglietto. E quel canto pucciniano, Madama Butterfly che sogna il ritorno a casa dello sposo, nella proiezione del desiderio del personaggio narrante, traccia la rotta di Baglietto verso il futuro, mentre scorrono le immagini di Giacomo Puccini sulla sua barca firmata Baglietto, Cio-Cio-San. Seguono disegni e foto di centosettant’anni di attività. Tanti nomi del Novecento sono passati da questi cantieri: da Gabriele D’Annunzio a Roberto Cavalli, da Guglielmo Marconi a Gianni Agnelli. Non mancano papi, industriali e l’Aga Khan. Tra bolle di sapone, battaglie navali e disegni originali, l’intento dell’azienda è chiaro: qui nascevano e nascono nuovi modelli e linee che corrono sul mare. Qui si possono ancora battere record di velocità e primati, come fecero Asso e Lia III. Qui si traccia l’eleganza. Da qui viene il logo 170 sulle felpe.

Ancora impacchettate nelle impalcature dentro ai capannoni, le navi attendono di prendere il largo, attendono d’incontrare nuove passioni. Come quel gabbiano, simbolo dell’azienda, che qua e là prende il volo sulle pareti dei cantieri addobbati a festa.

L’occasione dell’anniversario è propizia per presentare la squadra della stagione 2024/25 della Derthona Basket, altra passione del patron Beniamino Gavio, il quale l’ha acquisita e rilanciata, proprio come ha fatto con i Baglietto. Gli alti giocatori tirano a canestro con i bambini tra yacht in costruzione e firmano palloni alimentando miti e valori dello sport. C’è una maglia anche per il designer Francesco Paszkowski, che nell’orbita Baglietto ha dato il via a serie iconiche. Domani il Derthona è atteso in campo dalla Virtus Bologna.

Baglietto vuol dire anche barche che hanno fatto la storia della nautica militare. A cominciare dai celebri Mas cui D’Annunzio cambia il motto. Deprati lo sottolinea con orgoglio, è un uomo di Marina, nato poco lontano da Varazze. Ci mette rigore e afflato: “La storia della nautica da diporto viaggia in parallelo con la nautica militare. È un settore strategico che traina l’innovazione tecnica. Proprio quest’anno ci siamo aggiudicati l’appalto per costruzione di quattro unità navali Tirma della Marina Militare, destinate alle attività di istruzione degli allievi dell’Accademia di Livorno. La divisione Navy è importante per l’azienda ed è foriera di soluzioni innovative per la nautica da diporto. Tutti i nostri proventi vengono reinvestiti in innovazione. Non vogliamo aumentare i fatturati ma rimanere all’avanguardia”.

E lancia lo slogan: “vogliamo imporre lo stile, non seguire la moda”.

Da quasi duecento anni.


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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-10-20 02:25:02 da


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