BARI – Tre giorni prima di finire in carcere con l’accusa di aver comprato voti dalla mafia barese alle Comunali del 2019, Giacomo Olivieri era attivissimo per preparare il campo alla moglie Mari Lorusso in vista delle elezioni di maggio. E stava preparando una alleanza con Sud al Centro di Sandro Cataldo, con l’obiettivo di creare un ticket tra la moglie e Teresa Cataldo, figlia 18enne di «Sandrino» e dell’allora (ancora per poco) assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia.
È uno scenario da università del reato quello descritto nelle chat che la Dda di Bari ha depositato mercoledì scorso nell’ambito del processo «Codice interno». Oltre 50 Gb di dati estratti dai cellulari di Olivieri, di Mari Lorusso e del padre Vito, in cui gli investigatori della Polizia hanno raccolto i rapporti «politici» dell’ex consigliere regionale. Comprese le settimane prima dell’arresto. Leggiamo.
«FACCIO IO LA LISTA DI ANITA»
Il 23 febbraio Olivieri parla su Whatsapp con Michele Nacci, 37 anni, genero di Bruna Montani (parente del capoclan del San Paolo), anche lui destinato tre giorni dopo a finire in carcere. Nacci nel 2019 si era in corsa (con il centrodestra, a supporto del candidato sindaco Pasquale Di Rella) nella stessa lista di Mari Lorusso, risultando primo dei non eletti.
È Nacci a chiedere a Olivieri cosa stia facendo in vista delle elezioni del 2024, e cioè se stia pensando di schierarsi con Vito Leccese oppure con Michele Laforgia. «Stiamo decidendo», gli dice l’avvocato». E poi parte uno scambio di messaggi vocali…
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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-11-02 05:56:00 da
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