Bari, «Ho dato solo 50 centesimi all’abusivo e lui ha preso a calci la mia macchina»


BARI – «Ho litigato con un parcheggiatore abusivo vicino al lido di Pane e Pomodoro ed ho avuto paura. Mi ha seguito e minacciato. Erano con me mia figlia adolescente e due suoi amici. Eravamo appena saliti in macchina, gli ho dato 50 centesimi e lui è andato su tutte le furie. Ci ha seguiti mentre uscivano dallo spazio del parcheggio e ha sferrato un calcio alla portiera dell’auto. Poi ha visto altra gente avvicinarsi e si è allontanato». Assillanti, molesti e aggressivi anche d’estate. Guardiamacchine inclini alla rabbia, pronti a menare le mani. Sono diventati un problema sociale da quando hanno cominciato a sgomitare, a pestarsi i piedi a pretendere non più il «caffè» ma la «paghetta».

La guerra per un pezzo di marciapiede è sempre più feroce, il mercato è saturo e farne le spese, sempre più di frequente, sono gli automobilisti.

«Mattinata al mare. Poco tempo a disposizione. Io, mia figlia e due suoi amici di scuola, un ragazzo e unaraggazza, tutti adolescenti, abbiamo scelto di fare l’esperienza di Pane e Pomodoro. Parcheggio la mia piccola Ypsilon cercando una zona in ombra tra i pallazi che sorgono tra via Ottavio Serena e via Pesce. Facciamo il bagno, poi la doccia, prendiamo un gelato, torniamo verso la macchina e cominciano i guai». La testimonianza di Angela Carbonara, quarantenne, residente a Triggiano, impiegata di concetto in una azienda di Modugno è carica di disappunto e di sconcerto

«Siamo risaliti in auto e un uomo, sicuramente straniero si è avvicinato dandomi indicazioni sulla manovra da eseguire per uscire dalla corsia del parcheggio. Ero stretta tra due vetture ma la manovra è stata più che agevole. Avevo il finestrino abbassato, ho allungato il braccio e gli ho dato 50 centesimi, l’unica moneta che avevano nel cassettino portaoggetti vicino al cambio. La sua reazione ci ha lasciato attoniti. Ha alzato la voce, voleva almeno due o tre euro. Devo mangiare, ha urlato, Spaventata ho accellerato ma prima che riuscissi ad allontanarmi lui ha preso a calci la portiera. Ha visto avvicinarsi dei passanti e si è allontanato zoppicando. Io e i ragazzi siamo rimasti scioccati. Una volta tornati a casa, con sollievo abbiamo visto che la portiera era integra. Esperienza allucinante».

Nei giorni del Ferragosto gli abusivi hanno preso servizio vicino ai lidi più frequentati dai baresi, Pane e Pomodoro, lido San Francesco alla Rena, il Trampolino, a Torre a Mare e Santo Spirito. Gente che dalla questua ci campa e per questo ogni giorno sfida il controlli delle forze dell’ordine. In ballo c’è più di «un caffè» e di una serie di luoghi comuni. Non è sempre vero che si tratti di «poveri cristi» e che il loro lavoro illegale appartenga a quella economia di sopravvivenza propria dei ceti emarginati al pari dei «vu’ cumprà» o degli elemosinanti. Entrare nel giro non è così facile. Chi ci prova, chi cerca di ritagliarsi uno spazio viene immediatamente allontanato o deve sottomettersi a chi in quella zona esercita la signoria territoriale. Ci sono molte ragioni per le quali non si può prendere sottogamba il fenomeno. Perché a prescindere da chi è l’abusivo (un incensurato, un cittadino straniero, un pregiudicato, un affiliato ai clan), siamo di fronte ad un mercato illegale che come tale è regolato dal malaffare. Le contese, per esempio sui «confini», non vengono affrontate e risolte davanti a un giudice o in Comune. Tutto avviene in quella specie di mondo parallelo fuorilegge. E tutto ciò ha un costo d’esercizio per il parcheggiatore che spesso diventa un canale di arricchimento per chi in quella zona controlla i piccoli traffici illeciti.



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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-08-11 20:44:36 da


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