BARI – Oltre dieci anni di tasse non pagate, oltre ad altre pendenze con creditori vari per un totale di circa 600mila euro di debiti. È per questo che l’ex presidente dell’Amtab e attuale numero uno dell’Area di sviluppo industriale di Bari, Pierluigi Vulcano, ha chiesto al Tribunale di Bari la liquidazione dei beni: una sorta di fallimento personale che serve a cancellare il sovraindebitamento, attraverso la vendita del patrimonio e l’utilizzo di parte del reddito.
A maggio, in piena campagna elettorale, aveva fatto molto rumore la notifica da parte del fisco di cartelle esattoriali per 370mila euro all’avvocato calabrese, molto noto nel mondo professionale e molto amato in alcuni anfratti del Pd, che dopo aver lasciato l’Amtab in condizioni catatoniche è passato a guidare l’Asi. E a fine luglio il Tribunale di Bari (Quarta sezione, presidente Simone, relatore Fazio) ha accolto la richiesta di esdebitazione di Vulcano (con l’avvocato Gigi Pansini): nei prossimi tre anni potrà cancellare tutto con la vendita dei suoi beni e rimborsando a rate circa 100mila euro. Soldi che dovrebbero arrivare sia dallo stipendio dell’Asi (che però è a scadenza), sia dai proventi dell’attività professionale: la legge non mette vincoli minimi, e consente l’esdebitazione anche se il patrimonio copre una piccola parte del debito.
Vulcano ha chiesto al Tribunale di essere autorizzato a mantenere attiva la partita Iva: sul punto dovrà decidere il giudice delegato. Potrà invece continuare a utilizzare il suo scooter e la sua Bmw, su cui sono state apposte le «ganasce fiscali» per via delle tasse non pagate: il fermo amministrativo resterà almeno fino a quando l’auto non sarà venduta.
Il grosso dei debiti è costituito da imposte non pagate, oggetto del pignoramento presso terzi che l’Agenzia delle Entrate Riscossione aveva notificato all’Asi a maggio sommando 29 cartelle esattoriali per 325mila euro, oltre interessi, sanzioni e oneri di procedura. L’accesso alla liquidazione giudiziale sospende il pignoramento disposto in quella occasione per 367mila euro, ma la gran parte dell’indennità di presidente dell’Asi dovrà comunque essere destinata al pagamento dei debiti a meno della quota necessaria alle spese di sostentamento quotidiane.
Nel suo ricorso Vulcano ha spiegato di essersi ritrovato in una situazione difficile dovuta all’accumularsi delle spese, in un periodo in cui i proventi dell’attività professionale di avvocato si stavano progressivamente riducendo. Il Tribunale ha preso atto della relazione effettuata dal gestore della crisi ritenendo che la proposta di liquidazione dei beni sia fattibile: ora la gestione pratica della procedura spetta al liquidatore, che dopo tre anni dovrà presentare al giudice il bilancio di quanto ricavato. Vulcano è stato nominato presidente dell’Asi a febbraio 2023, dopo due mandati in Amtab, ma il suo incarico all’Area di sviluppo industriale (52mila euro lordi l’anno) scadrà il 12 settembre: spetta al sindaco Vito Leccese la decisione sull’eventuale rinnovo.
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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-08-15 12:44:45 da
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