Bari, la magia de «Lo schiaccianoci» quel classico che sfida il tempo



Se c’è un balletto classico per eccellenza, capace di resistere allo scorrere del tempo, Lo schiaccianoci – in due atti su musica di Ciajkovskij – è senza alcun dubbio il più popolare in assoluto. L’immortale partitura del compositore russo fa da perfetto sfondo musicale alla storia ricavata dal racconto Lo schiaccianoci e il re dei topi, di E. T. A. Hoffmann. Con il sogno della protagonista Clara (principessa e fata confetto), la battaglia dei topi, il viaggio fantastico, l’incanto dei fiocchi di neve, un mondo poetico di delicata nostalgia dell’infanzia che si trasforma nelle inquietudini dell’adolescenza: tutti elementi che permeano di sé il capolavoro, e che ogni volta vengono reinterpretati dalle compagnie di danza classica più prestigiose. Il prossimo Schiaccianoci che vedremo a Bari andrà in scena al Teatroteam: l’appuntamento con la prima è sabato 2 dicembre alle 21, ed in replica domenica 3 alle 18,30, con in scena il Roma City Ballet Company (oggi considerata una delle compagnie italiane di eccellenza del panorama nazionale), per la regia e le coreografie di Luciano Cannito. Infotel: 080.521.08.77, biglietti acquistabili on line sul sito teatroteam.it o al botteghino di via Argiro 73.Questa versione de Lo Schiaccianoci è una di quelle di maggior successo rappresentate in Italia negli ultimi anni. Creata per il Teatro Massimo di Palermo e poi ripresa dal Teatro San Carlo di Napoli, porta sul palco 32 interpreti, con le scene di Italo Grassi, i costumi di Giusi Giustino e le luci di Alessandro Caso. Ma soprattutto si avvale della partecipazione di artisti ospiti del calibro di top star del firmamento coreutico internazionale, come Dinu Tamazlacaru (nel ruolo del Principe Schiaccianoci) e Evelina Godunova (in quello della Fata Confetto), straordinaria ballerina lettone di fama planetaria: entrambi sono primi ballerini al Teatro dell’Opera di Berlino. Tra gli altri grandi interpreti dello spettacolo, il primo ballerino dell’Opera di Roma Manuel Paruccini (nel ruolo di Drosselmeyer), particolarmente determinante nella versione coreografica di Luciano Cannito.

«Il personaggio di Drosselmayer – spiega il regista – lo vedo un po’ fantasioso e mitico, per questo l’ho voluto un po’ distanziare dalla figura inquietante che c’è nel racconto di Hoffmann. Ho preferito renderlo più positivo, quasi un mago per bambini: all’inizio dello spettacolo viene toccato da un gesto di grande generosità di Clara verso un barbone. Perciò decide di regalarle nella notte di Natale un sogno meraviglioso nel mondo delle favole, facendola guidare dal Principe Schiaccianoci e dalla Fata Confetto, in un regno fatato di giocattoli che diventano figure animate, principi e principesse di tutte le nazioni».

È una drammaturgia più scintillante rispetto al solito?

«È molto vicina a quella di origine britannica, che prende le mosse dal Covent Garden di Londra, con il quale ho tanto collaborato in passato. Nella versione originale dello Schiaccianoci il personaggio di Clara è quello di una ragazzina, e noi avremo una giovanissima di notevole talento come Lucrezia Iovinella. Il pubblico vedrà uno spettacolo bellissimo, pieno di danze, grande tecnica, dinamica e anche ironia».

È lo Schiaccianoci che ci si aspetta, insomma.

«Decisamente. Con l’ambientazione natalizia e in una sorta di ‘800 favolistico. È uno spettacolo che esorta anche tutta la famiglia ad andare a teatro: non a caso è il più rappresentato al mondo nel periodo natalizio, tra dicembre e gennaio».




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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2023-11-29 13:39:59 da


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