Bari: sotto l’albero, cibo e attrezzi per lo sport. Poi, parte il «tormentone»



BARI – Pacchi e buste tra le mani, passi frettolosi di chi ha poco tempo a disposizione, il Natale entra nel vivo con il suo rituale della Vigilia: gli ultimi acquisti e regalini da mettere sotto l’albero e poi i ritocchi per la cena e il pranzo rigorosamente in famiglia. E i ritardatari ci sono sempre. Ieri il centro era pieno di gente che affollavano negozi, si fermavano a prendere un aperitivo, tra baci, auguri, abbracci e sorrisi.

«Duecento euro a testa per i regali di Natale? Sì, più o meno è quanto abbiamo speso, ma non a testa, in tutto, quindi la media si dimezza, giusto? Abbiamo optato per accessori che ci servono per gli sport che amiamo: guantoni da boxe per lui e abbigliamento tecnico per me, che vado a correre». La giovane signora sorride al marito, nessuna remora a dire cosa si troverà stanotte nel pacco regalo, è evidente che il regalo da ambo le parti è pilotato. «Sì, ma magari oltre a quello che abbiamo programmato ci potrebbe essere qualche sorpresa…». Il marito lascia la frase in sospeso, la coppia si allontana ridendo con lei che immediatamente cerca di farlo capitolare e confessare.

Natale è veramente alle porte con quel suo fare un po’ ruffiano, in questi giorni non si parla se non di panettoni e cibo. «È già da qualche anno che abbiamo deciso di optare per i pensierini di carattere alimentare – confessa un ragazzo -. Dalle zie alla mamma, ai cugini, c’è sempre la marmellatina particolare, il sugo sfizioso. Così si evita di svenarsi e i parenti apprezzano».
Presto per fare i bilanci di quanto queste feste porteranno come guadagno commerciale, ma con molta probabilità le stime di inizio mese fatte da Confcommercio su una spesa a testa di 186 euro saranno più o meno centrate.

«No, vi prego, niente regali – confessa invece un signore dalle tempie spruzzate di grigio -. L’ho detto anche a casa. Il rialzo dei costi si è sentita nelle famiglie che vivono di stipendio, o pensione. Le tredicesime sono arrivate e volate via. Abbiamo un nipotino, ecco l’unica deroga si farà per lui, ma con moderazione. Ho visto alberi sommersi da regali, il nostro è sicuramente più sobrio».

Quindi la tendenza resta quella registrata da alcuni anni a questa parte: quando Natale arriva i bambini sono quelli per i quali il regalo c’è sempre, mentre tra adulti si opta per qualcosa di utile o legato a piccole leccornie alimentari.

«In molti invece di comprare abbigliamento ci chiedono buoni spesa da regalare – confessa una commerciante affaccendata -. Purtroppo tra meno di due settimane iniziano i saldi, si fa un buono da 50 euro ora e invece di comprare subito si aspettano i ribassi. Meglio feriti che morti, ma resta il problema di un fatturato che neanche a dicembre ormai decolla come una volta. Certo, in questo modo ci evitiamo il cambio del 27 dicembre, in pratica una intera giornata a controllare scontrini e cambiare taglie o colori».

Natale sobrio? Sì e no, la forbice di reddito si è allargata e quello che vale per una famiglia può non valere per un’altra. Una cosa resta però certa, da domani sera è via al domandone: «che si fa a Capodanno?».

CRONACA di BARI – Ultima ora – La Gazzetta del Mezzogiorno

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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2023-12-24 09:26:39 da Gloria Indennitate


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