Bari, usò i mezzi dell’Amiu per pulire il cantiere di un amico: D’Addario condannato a tre anni

BARI – Il Tribunale di Bari ha condannato a 3 anni di reclusione per peculato Fabrizio D’Addario, attuale amministratore unico di Sanitaservice Asl Bari. La vicenda risale alla primavera del 2016, quando D’Addario era direttore generale di Amgas spa (società del Comune di Bari) e tuttavia la storia non riguarda Amgas, bensì un’altra società partecipata del Comune di Bari, l’Amiu. L’accusa, cioè, è che D’Addario abbia fatto da intermediario tra Amiu e l’imprenditore barese Nicola Mininni per fare rimuovere gratuitamente rifiuti ingombranti, residui di un campo rom abusivo, dal cantiere su viale Pasteur, nel quartiere Picone, dove la ditta edile di Mininni, la Mi.Edil., doveva realizzare un complesso residenziale.

Oltre D’Addario sono stati condannati alla stessa pena l’imprenditore e Nicola Ferrara (caposquadra Amiu). Assolto per non aver commesso il fatto l’allora capo area servizi esterni di Amiu Antonio Ventrella. Secondo la pm Luisiana Di Vittorio gli imputati avrebbero effettuato con mezzi e personale Amiu e senza documentare l’attività svolta né emettere regolare fattura, diverse operazioni di ritiro e smaltimento di rifiuti ingombranti provenienti dal cantiere, in particolare lo smantellamento di alcuni insediamenti abitativi abusivi. Il peculato sarebbe consistito, cioè, nell’aver “approfittato” per quattro giornate lavorative, dal 29 aprile al 29 maggio 2016, di due mezzi scarrabili, un mezzo ribaltabile, una pala meccanica, un mezzo “ragno”, cinque autisti e due manovali per la raccolta e il successivo trasporto in discarica di almeno 11.280 kg di rifiuti.

In questo modo, ritiene la Procura, si sarebbero appropriati di risorse pubbliche per 8mila euro, corrispondenti alla somma che la ditta di Mininni, la Mi.Edil., avrebbe dovuto sborsare a fronte del servizio regolarmente svolto. Nei confronti dei tre imputati condannati, interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, è stata anche disposta la confisca di 9mila euro, equivalente al profitto del reato. I tre sono stati anche condannati a pagare la stessa somma ad Amiu a titolo di riparazione pecuniaria.