Base navale e arsenale, i sindacati: “In due anni avremo 500 pensionamenti: servono investimenti, ma il modello di sviluppo deve rimanere pubblico”


Questa mattina si è tenuto un incontro tra i sindacati e il capo di stato maggiore della Marina militare, l’ammiraglio Enrico Credendino.
“Come sindacati abbiamo evidenziato le criticità che da anni affliggono la base navale spezzina – commentano Luca Comiti per la Cgil, Antonio Carro per la Cisl e Marco Furletti per la Uil – come il progressivo decadimento delle strutture e la perdita di personale. Nel 2024/25 sono previsti un gran numero di pensionamenti: oggi sono quasi 1.300 i lavoratori civili della base e ne andranno via 400/500 negli prossimi due anni”. Un grido d’allarme che non è certo nuovo in riva al Golfo, dove da anni sigle sindacali, partiti e istituzioni chiedono un rilancio dell’arsenale. Un intervento più volte promesso, ma mai davvero messo in pratica.
“Inoltre, vorremo capire le caratteristiche del piano industriale di sviluppo della base – Proseguono Comiti, Carro e Furletti – anche in relazione alle dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto e quali saranno gli investimenti in termini di strutture e personale. Il capo di stato maggiore ci ha comunicato che sta rivendicando in tutte le sedi preposte 9.000 unità di personale civile a livello nazionale, numero necessario ad espletare le funzioni quotidiane: a oggi il personale è di 4.000 unità, quindi ne mancano 5.000. Per quanto concerne il piano industriale l’ammiraglio ci ha riferito che bisognerà capire chi saranno i soggetti che faranno gli investimenti: l’arsenale rimane della Marina e gli investimenti, se non proverranno dallo Stato, potranno arrivare dai privati. Come sindacati ribadiamo che il controllo deve rimanere pubblico, a garanzia di un modello di sviluppo che possa anche prevedere una partnership tra pubblico e privato, ma esclude la logica del ricorso all’appalto e subappalto selvaggi. Salutiamo positivamente il fatto che il capo di stato maggiore si sia impegnato per creare percorsi di formazione continua dedicati ai lavoratori giovani e meno giovani del comparto”, concludono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-03-14 20:37:53 da


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