Savona. Scatta in Italia l’operazione trasparenza con i benzinai costretti da oggi (1° agosto) ad esporre il cartellone con il prezzo medio regionale del carburante.
In Liguria oggi le tariffe sono: 1,804 per il diesel; 1,938 per la benzina; 0,773 per il Gpl e 1,446 per il metano. Tariffe che, secondo i dati del Mimit, pongono la nostra regione tra le più care d’Italia: è prima insieme alla Provincia di Bolzano per il diesel e terza per la benzina (insieme alla Sardegna), dopo Bolzano, Puglia e Calabria. Ma vediamo quali sono le tariffe nel savonese.
A Savona i prezzi risultano essere praticamente tutti sotto la media regionale ad eccezione di qualche caso isolato come ad esempio quello del Q8 situato in via Nazionale Piemonte. I prezzi per il diesel oscillano da 1,739 (distributore Ip ubicato in via Stalingrado) a 1,794 (Esso, Eni ecc…). Per ciò che concerne invece la benzina, si va da 1,87 (Europam prima della galleria Valloria andando verso Savona) a 1,954 (nella maggior parte delle catene più grosse).
Ad Albenga nei distributori il quadro è per Q8easy inferiore al prezzo medio, con 1,769 il diesel e 1,889 la benzina, mentre per Eni sia a Vadino (diesel a 1,819 e benzina super a 1,959) che a Pontelungo (1,809 il diesel e 1,949 in self) i prezzi si discostano notevolmente. Per il servito in Eni siamo al superamento dei 2 euro: il prezzo della super è di 2,159 e del gasolio di 2,119.
A Cairo Montenotte, analizzando tre distributori (due in centro città e uno sulla statale, la strada più frequentata) le tariffe sono sopra la media sia per la benzina che per il diesel, dati che confermano come in Valbormida il prezzo sia più alto rispetto alla riviera. La meno cara è l’Eni di corso Italia ( 1,814 il diesel e 1,954 la benzina), poi l’Oil Italia di via Colla (1,829 il diesel e 1,969 la benzina) e la Q8 di corso Brigate Partigiane (1,854 il diesel e 1,974 la benzina). Nei primi due casi, i distributori non hanno ancora esposto il prezzo medio, in quanto – hanno spiegato – “La compagnia deve ancora consegnarci il cartellone dedicato”.
Il parere dei benzinai: “Ennesimo cartellone che crea solo confusione”
Una misura potenzialmente utile per gli utenti, ma confusionaria. È riassumibile in questa maniera l’opinione dei rivenditori savonesi in merito alla riforma introdotta dal governo.
“Per noi è sicuramente un disagio – spiega il benzinaio del distributore Eni di via Nazionale Piemonte – si tratta di un’altra cosa da controllare ogni giorno con il rischio di dimenticarsi. Confusione nell’utenza? No, questo non credo e anzi, penso possa essere utile all’utente, più che altro perchè con il prezzo medio esposto magari il gestore evita di esagerare con le tariffe. A mio parere comunque, la soluzione sarebbe vendere tutti alla stessa cifra. Dopotutto vendiamo lo stesso prodotto”.
“L’idea in sè sarebbe anche positiva – commenta invece il gestore della Esso di corso Tardy e Benech – perchè fornisce al cliente un metro di paragone semplice e immediato per comprendere se ciò che sta per acquistare è a buon prezzo oppure no. Il problema è squisitamente pratico: mentre sei in strada dovresti valutare non solo il prezzo di vendita che compare sul tabellone, ma anche il confronto con il prezzo medio che di solito si trova all’interno del piazzale, ciò senza contare l’indicazione della maggiorazione del servito (che va esposta per legge). Questo insieme di cifre rischia di generare confusione. Detto ciò siamo obbligati a farlo, quindi è inutile ragionare sui se e sui ma… Aspettiamo qualche settimana e vediamo come va”.
Per quanto riguarda Albenga spiega Sara Saldo, gestore di Eni in via Pontelungo: “Il prezzo medio non è il prezzo dell’iperself, ma un prezzo che nella media della regione indica che almeno in un distributore ligure è applicato quel prezzo indicato nel cartello esposto. Sta al consumatore scegliere, cercare il distributore con quel prezzo che però, nel caso una persona abitasse ad Albenga e quel prezzo medio indicato fosse di un distributore di Ventimiglia è chiaro che svanirebbe la convenienza, dovendo andare fino a Ventimiglia. I consumatori vedono il costo della benzina, noi non puntiamo loro una pistola addosso”.
“I nuovi cartelli che indicano le medie regionali dei carburanti creano solo confusione”. È questo il pensiero diffuso tra i benzinai di Cairo Montenotte, scettici riguardo all’utilità della nuova regola imposta dal governo.
“Si tratta di una decisione politica – commenta il titolare dell’Eni Station di corso Italia – Dopo i cartelli con le tariffe del self e del servito e quello che indica la differenza di prezzo tra i due servizi, ora dobbiamo esporne un altro che mostra dei numeri diversi da quelli del display. E questo non fa altro che creare confusione agli utenti che poi se la prendono con noi benzinai se le tariffe sono più alte, ma non siamo noi a sceglierle, bensì ci vengono imposte dalle compagnie”.
D’accordo anche il gestore del distributore Q8 di corso Brigate Partigiane: “Questa nuova regola non aiuta i clienti, ma li manda in confusione, vedono troppi numeri – dichiara – Secondo il governo, esporre la media regionale favorirà una diminuzione del prezzo, ma è solo un’illusione. Basta guardare i numeri: ieri sera e questa mattina ho controllato sull’app del ministero la tariffa media ed oggi era già più alta”.
Il benzinaio poi aggiunge: “L’unica cosa positiva di questa norma è che limita le speculazioni, alcune compagnie (non la nostra) in passato hanno cercato furbescamente di aumentare i prezzi a dismisura, ma ora sono più controllate. Anche perché se la tariffa eccede di tanto rispetto alla media si è soggetti a denuncia da parte degli utenti che possono segnalarlo sul sito del ministero o alla Guardia di Finanza”.
Tanti dubbi sull’utilità dei nuovi cartelloni anche per il titolare di Oil Italia in via Colla: “Questa norma non serve a niente, anzi è una vergogna – afferma – il mercato è libero e i prezzi sono esposti quindi i clienti possono scegliere da che distributore fare rifornimento. È come se chiedessero ai panettieri di esporre il prezzo medio del pane. Se lo Stato vuole controllare le tariffe, allora esca da Eni e nazionalizzi il settore e la smetta di prendersela sempre con l’ultimo pezzo della filiera, in questo caso noi benzinai”.
“Inoltre – aggiunge il benzinaio cairese – ora non si può più fare questo lavoro senza avere un computer, ma non siamo mica in un ufficio, noi dobbiamo erogare carburante e non stare davanti ad uno schermo. Invece ora, ogni mattina, dobbiamo controllare il prezzo medio (abbiamo tempo dalle 8:30 alle 10:30) ed esporlo, oltre ad inserire almeno una volta alla settimana le tariffe sul portale del ministero. Dicono che bisogna farlo per tutelare i consumatori, ma alla fine su 100 solo uno consulta il sito. Io ho già preso una multa, perché il prezzo era rimasto invariato e quindi mi sono dimenticato di scriverlo sul sito, l’ho fatto dopo 10 giorni e non 7 come indicato e ho dovuto pagare una sanzione da 250 euro”.
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